Epistulae ad Lucilium, 1, 87, 2-5 - Studentville

Epistulae ad Lucilium, 1, 87, 2-5

Cum paucissimis servis, quos unum capere

vehiculum potuit, sine ullis rebus nisi quae corpore nostro continebantur, ego et Maximus meus biduum iam beatissimum agimus.

Culcita in terra iacet, ego in culcita; ex duabus paenulis altera stragulum, altera opertorium facta est. De prandio nihil

detrahi potuit; paratum fuit non magis hora, nusquam sine caricis, numquam sine pugillaribus; illae, si panem habeo, pro

pulmentario sunt, si non habeo, pro pane. Vehiculum in quod inpositus sum rusticum est; mulae vivere se ambulando testantur;

mulio excalceatus, non propter aestatem. Vix a me obtineo ut hoc vehiculum velim videri meum: durat adhuc perversa recti

verecundia, et quotiens in aliquem comitatum lautiorem incidimus, invitus erubesco, quod argumentum est ista quae probo, quae

laudo, nondum habere certam sedem et immobilem. Qui sordido vehiculo erubescit, pretioso gloriabitur. Parum adhuc profeci:

nondum audeo frugalitatem palam ferre; etiamnunc curo opiniones viatorum.

Versione tradotta

Con pochissimi servi che poté contenere

una sola vettura, senza altre cose se non quelli che potevamo portare addosso, io e Massimo già da due giorni viviamo in modo

assai felice. Il materasso è steso a terra ed io (dormo) sul materasso; dei due mantelli uno è diventato lenzuolo, l’altro

coperta. Dal pranzo non si poté togliere nulla; è stato preparato in non più di un’ora, sempre con i fichi secchi e con le

tavolette per scrivere; quelli (i fichi secchi), se ho il pane, fanno da companatico, se non ce l’ho da pane. La vettura sulla

quale sono salito è di campagna; le mule dimostrano di essere vive solo perché camminano; il mulattiere (è) scalzo, non perché

sia estate. Mi costa molto voler far apparire questo veicolo come mio: dura ancora (in me) una malvagia vergogna del bene, e

ogni volta che incontriamo qualche equipaggio più ricco di noi, pur senza volerlo, arrossisco, che è la prova che questi

comportamenti che approvo e che lodo non hanno ancora (in me) una sede salda e incrollabile. Chi arrossisce per una vettura

rozza, sarà orgoglioso di una prestigiosa. Ho fatto un progresso ancora scarso: non oso ancora manifestare apertamente la (mia)

frugalità; ancora adesso mi preoccupo delle opinioni dei passanti.

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  • Epistulae Morales ad Lucilium di Seneca
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