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Ermetismo

Riassunto completo sull'Ermetismo per gli esami di Maturità.

ERMETISMO: RIASSUNTO, POETICA E AUTORI

 La poesia ermetica nasce intorno agli anni Venti e si sviluppa tra le due guerre mondiali. Il termine “ermetismo” deriva da Ermes, il dio delle scienze occulte, e fu adoperato in senso dispregiativo per indicare la nuova poesia da Francesco Flora, il quale accusò i poeti ermetici di dar vita ad una poesia rarefatta, oscura, indecifrabile, come una scienza occulta. La poesia ermetica nasce nell’ambito generale del Decadentismo, ma sviluppa in particolare la poetica simbolista francese. Gli ermetici riprendono da Baudelaire la concezione dell’arcana corrispondenza tra le cose, da Rimbaud e Mallarmé la concezione della poesia come illuminazione, da Verlaine il rifiuto dell’eloquenza e dell’enfasi oratoria. La poetica dei simbolisti fu assimilata in modo frammentario e superficiale dai poeti precedenti, ma durante la prima guerra mondiale, in mutate condizioni psicologiche, morali e sociali, si favorì in Italia la conoscenza e la diffusione degli aspetti più profondi del Decadentismo europeo. Dunque, la poesia ermetica è storicamente importante, poiché ha messo in contatto la letteratura italiana con quella europea, dimostrando la crisi spirituale dell’Europa tra le due guerre. Inoltre, ha contribuito a liberare la poesia italiana dalla retorica e dall’oratoria tradizionale, ancora presenti in Carducci, Pascoli e D’Annunzio.

 

Contenuti e forme della poesia ermetica. La poesia ermetica persegue l’ideale della poesia pura, libera dalle forme metriche e retoriche tradizionali, da ogni finalità pratica, didascalica, descrittiva e narrativa. Essa esprime il nostro essere più profondo e segreto. Il motivo centrale è il senso della solitudine disperata dell’uomo moderno: perduta la fede negli antichi valori, egli non ha più certezze a cui ancorarsi, in un mondo sconvolto dalle guerre e offeso dalle dittature. Ne consegue una visione della vita sfiduciata e desolata, priva di illusioni. Ad aggravare il senso di solitudine e del mistero concorrono altri elementi:

  • Incomunicabilità: impossibilità di un colloquio fiducioso con gli altri
  • Alienazione: la coscienza di essere ridotti a un ingranaggio nella moderna civiltà di massa
  • Frustrazione: la coscienza del contrasto tra una realtà quotidiana banale e deludente, e l’ideale di una vita diversa irrealizzabile

I poeti ermetici allora vanno alla ricerca di nuove forme che meglio rispecchino il loro stato d’animo, e le trovano nelle parole essenziali, secche, che esprimono la condizione di chi si ripiega su se stesso.

Caratteristica della poesia è l’uso frequente di analogia e sinestesia.

  • Analogia: accostamento immediato di due immagini, situazioni, oggetti tra loro lontani, fondato su un rapporto di somiglianza. Nella poesia tradizionale l’analogia era espressa attraverso la similitudine, introdotta dalle particelle “così … come”. I nuovi poeti sopprimono le due particelle e fondono nell’analogia i due concetti. Esempio: Sono pioggia di nube (Ungaretti), significa “mi sento fresco e leggero come la pioggia che in primavera scende da una nuvola chiara”.
  • Sinestesia: accostamento di due sensazioni diverse. Esempio: Urlo nero (Quasimodo), in cui vi è l’accostamento di una sensazione uditiva ad una visiva.

La poesia ermetica e il Fascismo

 Poiché si sviluppò nel periodo fascista, l’Ermetismo fece sorgere il problema del suo rapporto con la dittatura. Secondo alcuni fu una forma di resistenza oscura, con il disimpegno sul piano politico e sul piano letterario, proponendo una poesia lontana dalla realtà. Tuttavia, dobbiamo considerare la scarsa efficacia di tale opposizione, mentre altri intellettuali si opponevano al Fascismo apertamente, subendo condanne e processi. Inoltre, non tutti gli ermetici erano antifascisti, come per esempio Ungaretti.

La poesia ermetica e il pubblico

 A causa del linguaggio spesso troppo oscuro, la poesia ermetica rimase incomprensibile per la maggior parte del pubblico: ecco perché alla fine della guerra essa si affievolì, scomparendo del tutto.

  • Letteratura Italiana
  • Giuseppe Ungaretti
  • Letteratura Italiana - 900

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