Esaltazione Di Lucullo - Studentville

Esaltazione Di Lucullo

Quoniam de genere belli dixi, nunc de magnitudine pauca dicam. Potest hoc enim dici, belli genus esse ita necessarium ut sit gerendum, non esse ita magnum ut sit pertimescendum. In quo maxime elaborandum est, ne forte ea vobis quae diligentissime providenda sunt, contemnenda esse videantur. Atque ut omnes intellegant me L. Lucullo tantum impertire laudis, quantum forti viro et sapienti homini et magno imperatori debeatur, dico eius adventu maximas Mithridati copias omnibus rebus ornatus atque instructas fuisse, urbemque Asiae clarissimam nobisque amicissimam, Cyzicenorum, obsessam esse ab ipso rege maxima multitudine et oppugnatam vehementissime, quam L. Lucullus virtute, adsiduitate, consilio, summis obsidionis periculis liberavit:ab eodem imperatore classem magnam et ornatam, quae ducibus Sertorianis ad Italiam studio atque odio inflammata raperetur, superatam esse atque depressami magnas hostium praeterea copias multis proeliis esse deletas, patefactumque nostris legionibs esse Pontum, qui antea populo Romano ex omni aditu clausus fuisset; Sinopen atque Amisum, quibus in oppidis erant domicilia regis, omnibus rebus ornatus ac refertas, ceterasque urbis Ponti et Cappadociae permultas, uno aditu adventuque esse captas; regem, spoliatum regno patrio atque avito, ad alios se reges atque ad alias gentis supplicem contulisse; atque haec omnia salvis populi Romani sociis atque integris vectigalibus esse gesta. Satis opinor haec esse laudis, atque ita, Quirites, ut hoc vos intellegatis, a nullo istorum, qui huic obtrectant legi atque causae, L. Lucullum similiter ex hoc loco esse laudatum.

Versione tradotta

Dal momento che ho parlato delle caratteristiche della guerra, dirò ora poche parole sulla sua importanza, perché si potrebbe dire che questa specie di guerra è assolutamente necessario intraprenderla, ma non tanto importante da dover esser temuta. A questo proposito dovete compiere un grandissimo sforzo perché non sembri di poco conto quanto invece deve essere valutato con la massima attenzione. E perché tutti capiscano che io tributo a Lucio Lucullo l'elogio dovuto ad un guerriero valoroso, ad un uomo saggio e ad un condottiero di spicco, dico che al suo arrivo Mitridate aveva truppe ingenti, perfettamente equipaggiate e preparate, Cizico, la più illustre e a noi più fedele città dell'Asia, era stretta in una morsa da quello stesso re con ingenti forze e attaccata con grande violenza; Lucio Lucullo la liberò dai grandissimi pericoli dell'assedio con il suo valore, con la sua tenacia, con le sue decisioni;lo stesso generale vinse ed affondò una flotta grande e ben equipaggiata, la quale, infuocata d'ardore e d'odio, era spinta verso l'Italia dai generali di Sertorio; inoltre egli ha annientato in numerosi combattimenti soverchianti forze nemiche ed ha aperto alle nostre legioni il Ponto, i cui luoghi d'accesso erano in precedenza chiusi al popolo romano; Sinópe ed Aniso, le città in cui c'erano le dimore del re, ricche e sovrabbondanti di ogni bene, e le altre città del Ponto e della Cappadocia, assai numerose, sono state conquistate alla sua comparsa ed al suo arrivo; il re, privato del regno paterno e dei suoi avi, si rifugiò con atteggiamento supplichevole presso altri re ed altri popoli; tutto ciò è stato compiuto salvaguardando gli alleati dei Romani e le entrate delle province. Ritengo che questo sia un elogio sufficiente e in grado di farvi comprendere, o Quiriti, che nessuno di quelli che avversano questa legge e questa causa ha lodato in modo simile Lucio Lucullo da questo luogo.

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