ESCHILO: LA VITA E LE TRAGEDIE. Eschilo fu figlio di Euforione, un ricco proprietario terriero, e nacqua ad Eleusi, vicino Atene, nel 525 a.C. Egli visse in un periodo storico piedo di eventi per Atene: la cacciata dei Pisistratidi, l’arrivo di Clistene, la cacciata di Isagora e il ripristico del governo di Clistene. Iniziò la sua attività drammatica a 25 anni partecipando agli agoni tragici del 499-496 contro Cherilo e Pratina. In quegli anni Atene dovette fronteggiare i persiani: Eschilo partecipò alla guerra, combattendo a Maratona e poi a Salamina. La sua fama di tragediografo venne consacrata nel 472 con una tetralogia in cui figuravano i Persiani, il primo dramma di cui abbiamo notzie e l’unico di argomento storico. Delle altre opere non abbiamo traccia, così come della seconda tetralogia. Successivamente si recò a Siracusa dal tiranno Ierone, per il quale compose le Etnee in onore della città Etna, fondata dal tiranno. Tornato ad Atene tra il 469 e il 468 gareggiò con una tetralogia che comprendeva il Prometeo incatenato: in questa gara però vinse Sofocle, forse per la novità del tritagonista. Nel 467 Eschilo conquistò un’altra vittoria con la tetralogia che comprendeva Laio, Edipo, Sette a Tebe. Nel 458 mise in scena la trilogia dell’Orestea, che comprendeva Agamennone, Coefore ed Eumenidi. Successivamente Eschilo si recò di nuovo in Sicilia e lì morì nel 456 a.C. Dalle opere di Eschilo traspare uno spirito nazionalistico, in particolare nei Persiani, l’universalità del suo mmondo morale e religioso, che gli conferirono la fama di uomo dall’alto valore etico. Egli rimase il simbolo di un perfetto civismo, sia sul piano intellettuale che civile, tanto che la sua tomba fu onoratissima. Egli sosteneva la polis era nata sotto la protezione divina e si fondava nel rispetto di Dike, il principio assoluto in cui si incarna la giustizia dello Stato.
ESCHILO: LE TRAGEDIE. La tradizione antica attribuisce ad Eschilo 13 vittorie negli agoni tragini e 90 drammi. Un manoscritto del X secolo ci ha conservato 7 tragedie complete, la cui cronologia è la seguente:
- Persiani (472)
- Sette a Tebe (467)
- Supplici (463?)
- Agamennone, Coefore, Eumenidi (458)
- Prometeo incatenato (?)
ESCHILO: I DRAMMI SATRESCHI. Dei drammi satireschi ci rimangono solo pochi frammenti di 3 opere: Quelli che tirano la rete, Gli spettatori della festa, Prometeo incendiario. Si tratta di componimenti dal contenuto più scherzoso, in cui spesso compaiono i Satiri goffi che ne combinano di tutti i colori.
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