Euclide di Alessandria (300 a.c. circa)
Del più famoso matematico dell'antichità sappiamo assai poco, non il luogo di nascita e solo approssimativamente l'epoca in cui è vissuto. Le notizie che lo riguardano ci pervengono da testimonianze indirette e frammentarie ma soprattutto dai suoi lavori.
Delle molte opere che egli scrisse purtroppo più della metà è andata perduta nel corso dei secoli. Egli trattò di aritmetica, geometria, ottica, astronomia, musica, meccanica. La sua opera principale, certamente il libro di matematica di maggior successo di tutti i tempi, è costituita dai tredici volumi degli 'Elementi'. Nei primi 6 libri egli tratta di questioni di geometria piana; nei seguenti tre di teoria dei numeri; nel X libro tratta dei numeri irrazionali; negli ultimi tre di questioni di geometria solida.
Si tratta nel complesso di un capolavoro di rigore e precisione che mantiene quasi del tutto intatto il suo valore dopo oltre duemila anni e che è ancora oggi alla base dell'insegnamento della geometria nella scuola. L'aspetto più interessante è l'uso sistematico e rigoroso del metodo deduttivo, quel particolare modo di ragiornare che ha poi costituito la vera forza della matematica nel corso dei secoli.
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