Il 3 settembre del 1943 l’Italia, in seguito allo sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia e alla caduta del Fascismo, firmò un armistizio con gli Alleati. Esso fu reso noto l’8 settembre per voce del generale Badoglio, a cui il re aveva affidato il governo al posto di Mussolini che fu fatto arrestare. Purtroppo, però, l’armistizio fu un’arma a doppio taglio: l’Italia uscì dalla guerra, ma dovette subire la reazione tedesca. Il Paese, infatti, si trovò diviso in due: il Sud, in parte liberato dagli Alleati e che combatté valorosamente contro i Tedeschi, e il Centro-Nord occupato interamente dai Nazisti.
Il re lasciò Roma e si rifugiò a Brindisi, mentre i Tedeschi riuscirono a liberare Mussolini che fondò la Repubblica Sociale di Salò. Nell’Italia occupata dai Nazisti, nacquero la Resistenza e i Comitati di Liberazione Nazionale formati dai partiti antifascisti. Con diverse offensive gli Alleati riuscirono a liberare prima Roma e poi Firenze e i Tedeschi furono costretti a lasciare l’Italia centrale. Nel 1945 gli Alleati, grazie anche all’aiuto della Resistenza, riuscirono finalmente a liberare anche l’Italia settentrionale. Mussolini fu arrestato e fucilato mentre era in fuga verso la Svizzera.
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