Filippiche IV, 6 - Studentville

Filippiche IV, 6

Ac maioribus quidem vestri, Quirites, cum eo hoste res

erat, qui haberet rem publicam, curiam, aerarium, consensum et concordiam civium, rationem aliquam, si ita res tulisset, pacis

et foederis; hic vester hostis vestram rem publicam oppugnat, ipse habet nullam; senatum, id est orbis terrae consilium, delere

gestit, ipse consilium publicum nullum habet; aerarium vestrum exhausit, suum non habet; nam concordiam civium qui habere

potest, nullam cum habet civitatem? pacis vero quae potest esse cum eo ratio, in quo est incredibilis crudelitas, fides nulla?

Est igitur, Quirites, populo Romano, victori omnium gentium, omne certamen cum percussore, cum latrone, cum Spartaco. Nam

quod se similem esse Catilinae gloriari solet, scelere par est illi, industria inferior. Ille cum exercitum nullum habuisset,

repente conflavit; hic eum exercitum, quem accepit, amisit. Ut igitur Catilinam diligentia mea, senatus auctoritate, vestro

studio et virtute fregistis, sic Antoni nefarium latrocinium vestra cum senatu concordia tanta, quanta numquam fuit, felicitate

et virtute exercituum ducumque vestrorum brevi tempore oppressum audietis.Equidem quantum cura, labore, vigiliis, auctoritate,

consilio eniti atque efficere potero, nihil praetermittam, quod ad libertatem vestram pertinere arbitrabor; neque enim id pro

vestris amplissimis in me beneficiis sine scelere facere possum. Hodierno autem die primum referente viro fortissimo vobisque

amicissimo, hoc M.Servilio, collegisque eius, ornatissimis viris, optimis civibus, longo intervallo me auctore et principe ad

spem libertatis exarsimus.

Versione tradotta

Invero i vostri antenati, o

Quiriti, avevano a che fare con un nemico tale che possedeva una repubblica, un senato, un erario, il consenso e la concordia

dei cittadini, qualche possibilità, se così avessero deciso gli eventi, di pace e d'alleanza. Questo vostro nemico combatte

la vostra repubblica, egli stesso non ne ha nessuna: si affretta a distruggere il senato, cioè il consiglio di tutto il mondo,

egli stesso non ha nessun pubblico consiglio: vuotò il vostro erario, non ne ha uno proprio. Infatti come può avere la

concordia dei cittadini quando non ha nessuna città? Invero quale garanzia di pace può esservi con uno nel quale vi è crudeltà

incredibile, nessuna lealtà? Dunque al popolo romano, o Quiriti, vincitore di tutte le genti, è ogni contesa con un sicario,

con un ladrone, con uno Spartaco. Infatti poiché è solito vantarsi di essere simile a Catilina, a quello è pari nel delitto,

inferiore nell'attività. Quello non avendo ricevuto nessun esercito, allestì (uno); questi perdette quell'esercito che

aveva ricevuto. Come dunque con la mia diligenza, con l'autorità del senato, con il vostro amore e virtù abbatteste

Catilina, così udrete in breve tempo che il triste brigantaggio di Antonio sarà represso per la vostra concordia con il senato,

così grande quanta mai fu, per la fortuna e il valore degli eserciti e dei vostri capi. Invero, per quanto potrò sforzarmi e

concludere con l'impegno, con il lavoro, con l'attività, con l'autorità, con il consiglio, non tralascerò nulla che

riterrò interessare alla libertà vostra. Né potrei infatti fare ciò senza delitto per i vostri grandissimi benefici verso di

me. Tuttavia, nel giorno d'oggi, per la prima volta dopo un lungo tempo, per la proposta di Servilio, qui, uomo molto

coraggioso, e a voi molto amico, e dei suoi colleghi, uomini molto ragguardevoli e ottimi cittadini, essendo io capo e

organizzatore, ci siamo infiammati alla speranza della libertà.

  • Letteratura Latina
  • Filippiche di Cicerone
  • Cicerone
  • Filippiche

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti