FRANCESCO DE SANCTIS. Francesco De Sactis nasce a Morra Irpina nel 1817, in Campania. Si trasferisce a Napoli per studiare e qui insegna filosofia, storia e letteratura in scuole private e collegi militari. Nel 1848 assiste agli eventi che caratterizzarono l’Italia e l’Europa: a Napoli poi abbiamo la dura reazione de Borboni nei confronti del moti rivoluzionari, con cui si interrompe il processo rformatore iniziato con i pensatori del Settecento e proseguito durante il regno di Gioacchino Murat. De Sanctis partecipa alle rivolte, viene arrestato e mandato in esilio. Si rifuga a Torino dove insegna all’università, e po si trasferisce a Zurigo, dove insegna Letteratura Italiana al Politecnico. Dopo l’unità d’Italia ritorna alla politica. Diventa governatore della provncia di Avellisno e successivamente deputato al Parlamento. Dal 1872 al 1876 ricopre la cattedra di Letteratura comparata all’università di Napoli, e successivamente diventa ministro dell’istruzione. Muore a Napoli nel 1883.
FRANSCESCO DE SANCTIS: LA STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA. Nella vita di De Sanctis si intrecciano interessi politici, storici e letterari, dando vita ad un’opera molto importante, la Storia della letteratura italiana. L’opera viene pubblicata a Napol nel 1870 e viene concepita dall’autore come un’opera da utilizzare nei licei. Non si tratta di un semplice pretesto, in quanto in un periodo in cui la storia nazionale diventa così importante, è assolutamente necessario intrecciare la letteratura con gli avvenimenti storici. Le altre Store della letteratura del Settecento e dell’Ottocento erano più che atro rivolte a studiosi ed eruditi piuttosto che studenti: la novità sta dunque nel fatto che la Storia del De Sanctis viene concepita in modo nuovo e indirizzata, per la prima volta, a studenti del Liceo.
La Storia della letteratura italiana viene pubblicata per la prima volta in due volumi, poi dvisa in 20 capitoli. Rispetto alla storia letteraria moderna, ciò che emerge è un certo sbilanciamento verso il passato. Meno della metà dell’opera è dedicata ai primi due secoli della letteratura italiana, dalle origini fino alla fine del Trecento. La letteratura del de Sanctis si concentra quindi più sulle opere del passato, più distanti e che richiedono più sforzo e interpretazione. De Sanctis tuttavia non trascura i suoi contemporanei, infatti in alcuni saggi, ad esempio, si occupa di Emile Zola.
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