Gargantua e Pantagruele: la satira della società francese
“Gargantua e Pantagruele” è una serie di cinque romanzi scritti dal celebre scrittore francese François Rabelais sotto lo pseudonimo e anagramma di Alcofribas Nasier. I libri furono pubblicati tra il 1532 e il 1564 e narrano la storia di un padre e un figlio particolari in quanto sono due principi di proporzioni smisurate. L’autore, con un linguaggio semplice e vivace, descrive le prodezze dei due giganti che in verità rappresentano una satira brillante della società francese della prima metà del Cinquecento.
Leggi anche:
Gargantua e Pantagruele: la trama dei romanzi
L’opera “Gargantua e Pantagruele” si snoda in cinque romanzi che raccontano passo dopo passo le prodezze dei due giganti:
- Libro primo – Pantagruel: il romanzo, pubblicato nel 1532, presenta il personaggio Pantagruel, figlio del gigante Gargantua e di Badebec. Il gigante riceve un’educazione di stampo umanista e sin dall’infanzia si distingue per la sua forza immensa. Significativa è l’invasione di Utopia da parte dei Dipsodi che, però, vengono respinti grazie a Pantagruel che per riparare dalla pioggia un battaglione stende la lingua come se fosse un ombrello.
- Libro secondo – Gargantua: il romanzo, pubblicato nel 1534, presenta il personaggio di Gargantua, figlio del gigante Grandgousier, re d’Utopia. Il gigante riceve un’educazione di stampo medievale ma, grazie al saggio Ponocrate, riuscirà a concepire i libri come maestri di vita. Gargantua riuscirà a vincere la guerra tra Utopia e il vicino regno del re Picrochole ma, a conflitto finito, si dimostrerà molto clemente con i vinti.
- Libro terzo: il romanzo, pubblicato nel 1546, racconta le avventure di Panurge che, non sapendo se prendere moglie o meno, parte con Pantagruel e frate Jean alla ricerca di qualcuno che possa dargli il consiglio giusto. Dopo vari incontri i tre si affidano alle parole del pazzo Triboulet e decidono di andare a consultare l’Oracolo della Divina Bottiglia.
- Libro quarto: nel romanzo i tre personaggi viaggiano nelle terre più strane alla ricerca dell’Oracolo. Dopo aver incontrato i popoli più assurdi, si fermano presso il circolo polare dove odono a causa del disgelo le grida di una battaglia avvenuta anni prima.
- Libro quinto: nell’ultimo romanzo i personaggi, dopo vari viaggi, giungono in un tempio sulle cui pareti è raffigurata la vittoria di Bacco. È lì che la sacerdotessa Bacbuc li guida al cospetto dell’Oracolo il cui responso è “Trinch!”, che in inglese antico vuol dire “Bevi!”.
Gargantua e Pantagruele: analisi dell’opera
L’opera di François Rabelais nasconde dietro i suoi racconti fantastici una satira brillante della società francese del Cinquecento. Lo scrittore, descrivendo le avventure assurde di Pantagruele e dei suoi compagni di viaggio, in realtà vuole solo esaltare la cultura umanistica contro gli schemi e le imposizioni di matrice medievale. Il protagonista della storia rappresenta l’ideale di uomo tollerante e libero, naturalmente buono e istintivo, che si scaglia contro l’ascetismo e il dogmatismo della società dell’epoca, ancora troppo legata alle regole delle religioni cattolica e protestante.
- Temi e Saggi