Iugurtha, Gaetulorum dux, nomini romano infestissimus, ad Bocchum, Maurorum regem, nuntios misit, ut celeriter in Numidiam suas copias adduceret. Censebat enim tempus conficiendi proelii iam adesse. Cum autem accepisset eum cunctari, propinquos eius donis allexit, ipsique regi partem tertiam Numidiae pollicitus est, si aut Romani Africa expulsi essent aut aequis condicionibus bellum compositum esset. His pollicitationibus illectus, Bocchus, cum magna armatorum manu ad Iugurtha, properavit. Itaque utriusque copiae sub vesperum adortae sunt Marium consulem.
Versione tradotta
Giugurta, condottiero dei Getuli, odiosissimo al popolo romano, mandò legati a Bocco, re dei Mauri, affinché conducesse velocemente le sue milizie in Numidia. Pensava infatti che fosse ormai giunto il momento di preparare la battaglia. Quando poi venne a sapere che quello tentennava, attirò a sé i suoi familiari con doni, e promise allo stesso re un terzo della Numidia, se i Romani fossero stati cacciati dall'Africa oppure se la guerra fosse stata predisposta in condizioni favorevoli. Bocco, attirato da queste promesse, con un grande esercito si affrettò verso Giugurta. Così, verso sera, le milizie di entrambi assalirono il console Mario.
- Letteratura Latina
- Versioni E-I
- Versioni dai Libri di Esercizi