Cum ordinaret rei publicae statum, fastos correxit qui iam pridem vitio pontificum per intercalationis licentiam adeo turbati erant, ut neque messium feriae aestate neque vindemiarum autumno competerent; annumque ad cursum solis accommodavit, ut trecentorum sexaginta quinque dierum esset et unus dies quarto quoque anno1intercalaretur. Quo autem magis in posterum ex Kalendis Ianuariis novis temporum ratio congrueret, inter Novembrem ac Decembrem mensem interiecit duos alios; fuitque is annus, quo ea constituebantur, quindecim mensium cum intercalario, qui ex consuetudine in eum annum inciderat.
Versione tradotta
Ordinando la situazione dello stato, corresse i fasti che ormai da molto tempo a causa dei pontefici per la
piena libertà dell'intercalazione erano stati sconvolti al punto tale che le ferie dei mesi non coincidevano
con l'estate e neppure quelle delle vendemmie con l'autunno; ed adeguò l'anno al corso del sole, per
essere di 365 giorni e affinché un giorno s'intercalasse durante il quarto anno. In verità affinché il calcolo
dei giorni coincidesse di più in futuro a partire dalle nuove calende di gennaio, interpose tra il mese di
novembre e dicembre altri due; e fu questo l'anno, in cui vennero istituite queste modifiche, quindici mesi con l'intercalare, che per consuetudine era coinciso in quell'anno.
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