Giuseppe Pellizza nasce a Volpedo, in provincia di Alessandria, il 28 luglio 1868. Frequenta la scuola tecnica di Castelnuovo Scrivia dal 1880 al 1883 e qui apprende i primi rudimenti del disegno. Dal 1884 al 1886 frequenta l’Accademia di Brera e riceve lezioni private dal pittore Giuseppe Puricelli. Nel 1885 espone per la prima volta a Brera, alla mostra annuale dell’Accademia. Dal gennaio 1886, quando Puricelli parte per la Russia, e fino all’estate 1887 Pellizza frequenta lo studio di Pio Sanquirico. Nel novembre 1887 è a Roma, dove si iscrive all’Accademia di San Luca e segue la scuola libera di nudo all’Accademia di Francia a Villa Medici.
Nel gennaio 1888 Pellizza si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida di Giovanni Fattori. In seguito frequenta l’Accademia Carrara di Bergamo come allievo di Cesare Tallone. Nel 1890 si iscrive all’Accademia Linguistica di Genova, sede di una scuola di paesaggio. Nel 1891 partecipa alla prima Triennale di Brera, l’anno seguente espone alla Promotrice di Torino. Nel 1892 col quadro esposto all’Esposizione Italo-Colombiana di Genova, Mammine, ottiene la medaglia d’oro. Lo stesso anno sposa Teresa, una giovane donna di Volpedo che sarà la sua musa ispiratrice, oltre che la sua modella in molte tele.
Le opere realizzate nel 1892-93 testimoniano il passaggio da una pittura di impasto al puntinismo. Nel 1894 espone alla seconda Triennale di Brera. Dal 1894 inizia uno stretto contatto e uno scambio epistolare con Segantini. Il 1895 è l’anno dell’adesione al socialismo e dei primi soggetti sociali delle sue opere. In questi anni partecipa alle più importanti esposizioni nazionali di Venezia, Torino e Firenze. La capitale piemontese viene scelta per l’esposizione di un’opera fondamentale del percorso simbolista di Pellizza, “Lo specchio della vita“. Nel 1900 è a Parigi per l’Esposizione Universale e partecipa alla quarta Triennale di Milano. Dal 1901, data in cui porta a termine “Quarto Stato“, a cui aveva dedicato dieci anni di studi e fatica, espone nelle maggiori città europee e in America. Nel 1902 partecipa alla Quadriennale torinese con Quarto Stato, che però non viene premiato. Nel 1906 si reca a Roma dove incontra Balla, Severini e Boccioni. Nel giugno 1907 Pellizza, provato dall’assiduo lavoro, dalle premature perdite dell’ultimogenito e della moglie, si toglie la vita, impiccandosi nel suo studio. E’ il 14 giugno 1907.
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