Gli anfibi sono vertebrati che da adulti possono allontanarsi dall’ambiente acquatico e trascorrere gran parte della loro esistenza all’asciutto. Tuttavia, le caratteristiche dell’organismo degli anfibi e il loro ciclo vitale non ne permettono un completo allontanamento dall’acqua.
La respirazione degli anfibi
Molti anfibi hanno una respirazione polmonare insufficiente per cui parte dell’ossigeno entra nell’organismo passando direttamente attraverso la pelle. Quest’ultima,che costituisce quindi un organo respiratorio, si presenta sottile e poco adatta a impedire una facile evaporazione dell’acqua corporea. Se l’ambiente è troppo asciutto, l’animale è allora esposto al rischio di eccessive perdite d’acqua (disidratazione). Per questo troviamo frequentemente le rane ai bordi dei fossati o sulle foglie delle ninfee o comunque sempre in prossimità dell’acqua; sempre per tale ragione nelle piovose giornate autunnali possiamo incontrare una salamandra che vaga, con la sua caratteristica lentezza, nel sottobosco o, in un’umida notte estiva, ci possiamo imbattere in un rospo che si aggira nell’orto a caccia di qualche insetto.
Lo scheletro degli anfibi
Osservando lo scheletro degli anfibi si nota che in molti di essi lo sviluppo della parte scheletrica degli arti è minimo, una caratteristica questa di gran parte dei vertebrati terrestri. Vi sono anche anfibi di aspetto vermiforme, privi di arti. I tritoni e le salamandre sono esempi di anfibi che mantengono da adulti la coda che avevano appena usciti dall’uovo e vengono perciò detti “urodeli”. Altri anfibi, chiamati “anuri”, sono invece privi di coda e possiedono arti posteriori particolarmente sviluppati e adatti per compiere grandi balzi, tanto che vengono chiamati anche “saltatori”.
La riproduzione degli anfibi
Per gli anfibi c’è in genere un ritorno all’acqua quando giunge la stagione della riproduzione. Negli anfibi senza coda, i maschi si servono spesso del canto per attirare la femmina; sono infatti dotati di particolari organi chiamati sacchi vocali, che consentono di ottenere suoni caratteristici. Gli anfibi sono generalmente ovipari, ma esistono anche ovovivipari. Con l’accoppiamento, la femmina depone nell’acqua grandi quantità di uova, protette da un involucro gelatinoso. Da queste nascono larve o girini che, dopo un certo periodo di vita acquatica, giungono allo stadio adulto, attraverso profonde metamorfosi. Esiste infine il curioso caso di anfibi che restano, per un fenomeno chiamato neotenia, permanentemente allo stato larvale e quindi continuano a vivere, respirando con le branchie, nell’ambiente acquatico.
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