Ormai l’Italia è diventata una società multietnica, e tra gli immigrati che si sono stabili definitivamente sul nostro territorio, molti hanno fatto carriera e addirittura sono diventati imprenditori. Negli ultimi dieci anni infatti le imprese controllate dagli extracomunitari sono aumentate, e nonostante la crisi continuano a sfornare piccole e medie imprese. Le aziende straniere sono particolarmente concentrate in Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio. In particolare, la città di Prato ospita un’alta percentuale di imprese straniere.
L’edilizia e il commercio sono i settori più diffusi, ma aziende straniere si occupano anche del settore tessile, dell’abbigliamento e delle calzature. Gli immigrati insomma rappresentano una nota positiva per l’economia italiana, e in particolare riescono a risollevare i problemi finanziari di alcune regioni che a causa della crisi hanno visto chiudere molte imprese italiane.
Inoltre, partecipano allo sviluppo dell’economia italiana anche i lavoratori dipendenti extracomunitari, come colf, operai, badanti, camerieri, i quali nello stesso tempo fortificano l’economia del loro Paese.
Gli stranieri dunque non sono delinquenti, ma la maggior parte di loro sono entrati in Italia per lavorare e stabilirsi definitivamente nel nostro territorio. Infatti è in forte aumento anche il numero dei matrimoni misti e la grande presenza dei figli nati in Italia da genitori extracomunitari. Il nostro Paese ormai non può fare a meno di queste comunità, e bisogna concedere loro una maggiore tutela e più diritti, invece di considerarli come un problema da gestire.
Anche nel campo della ristorazione gli stranieri sono a capo di numerose aziende, e negli ultimi anni, soprattutto cinesi, aprono anche bar e negozi di prodotti tipici dei loro Paesi di provenienza nelle nostre città.
L’occupazione straniera in Italia rappresenta una componente importante del lavoro, e costituisce la via principale per intraprendere percorsi di mobilità professionale e sociale. Gli stranieri sono inoltre maggiormente inclini al lavoro autonomo, perché danno una grande importanza all’indipendenza e all’etica del lavoro impegnativo. Scegliendo la via imprenditoriale poi gli extracomunitari reagiscono alle discriminazioni nell’accesso al mercato del lavoro e nell’avanzamento professionale nel lavoro dipendente.
L’Italia è terreno fertile per la costruzione di piccole aziende e per una struttura produttiva che si presta allo sviluppo di un’imprenditorialità che può essere anche straniera. Le nazionalità a cui appartengono questi imprenditori immigrati sono maggiormente marocchini, cinesi e romeni, e ognuno di loro possiede una diversa specializzazione produttiva. I marocchini sono specializzati nel commercio, i cinesi nella manifattura e nel commercio, i romeni nell’edilizia. Perciò la ristorazione in particolare rappresenta una grande opportunità per gli extracomunitari che scelgono di avviare un’azienda in Italia.
L’aumento delle imprese straniere è anche dovuto al fatto che aumentando la comunità di immigrati nel Paese ospitante, aumentano anche le loro esigenze e il bisogno di servizi. Quindi si iniziano ad avviare imprese individuali per assecondare anche questi bisogni.
Un altro fenomeno è la forte presenza di donne in queste aziende. Tra i piccoli imprenditori e soci delle società spiccano maggiormente donne ucraine, e ciò è dovuto in particolare alla grande integrazione con gli italiani. Le donne dell’est Europa sono maggiormente inserite nel lavoro, perché nei loro Paesi l’occupazione femminile è una norma, mentre per quanto riguarda le egiziane o le marocchine, la loro integrazione è di gran lunga inferiore.
Le imprese straniere sono un’opportunità di lavoro anche per gli italiani, perché ormai non importa che le aziende siano straniere o no, l’importante è che ci siano e contribuiscano alla crescita della nostra economia. Degno di nota ovviamente rimane il fatto che queste nascano nel rispetto delle nostre leggi e con stesse condizioni di quelle italiane.
Dunque, non dobbiamo considerare il lavoro degli extracomunitari come una minaccia, ma una possibilità di crescita per noi e il nostro Paese.
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