Guerra tra Israele e Palestina: cosa sta succedendo e perché
La guerra tra Israele e Palestina è un conflitto che dura da decenni e che ha radici storiche, politiche e religiose molto profonde. Si tratta di una lotta per il controllo di una terra contesa e simbolica, che ospita luoghi sacri per le tre grandi religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam.
Negli ultimi giorni, la situazione si è aggravata a causa di una nuova ondata di violenza scatenata dal movimento islamista Hamas, che governa la Striscia di Gaza, una delle due aree abitate dai palestinesi insieme alla Cisgiordania. Hamas ha lanciato centinaia di razzi contro Israele, che ha risposto con bombardamenti aerei e terrestri su Gaza, causando centinaia di morti e feriti tra i civili.
Le ragioni di questa escalation sono molteplici e complesse. Tra queste, ci sono le tensioni legate alla questione di Gerusalemme Est, la parte della città rivendicata dai palestinesi come capitale del loro futuro Stato, ma occupata da Israele dal 1967. In particolare, la decisione del governo israeliano di chiudere la Porta di Damasco, un importante varco di accesso alla Spianata delle Moschee, il terzo luogo santo dell’islam, ha scatenato le proteste dei palestinesi, represse con violenza dalle forze di sicurezza israeliane.
Inoltre, ci sono le motivazioni geopolitiche legate al ruolo dell’Iran, il principale sostenitore di Hamas e del suo alleato libanese Hezbollah. L’Iran avrebbe interesse a impedire la realizzazione di un accordo tra Israele, Arabia Saudita e Stati Uniti, che potrebbe cambiare gli equilibri del Medio Oriente a suo sfavore. Per questo motivo, avrebbe spinto Hamas a sferrare l’attacco contro Israele, per creare instabilità e sabotare il dialogo.
Infine, ci sono le dinamiche interne sia a Israele che alla Palestina. Da una parte, Israele è alle prese con una crisi politica che vede il primo ministro Benjamin Netanyahu in difficoltà a formare un governo dopo quattro elezioni inconcludenti in due anni. Netanyahu potrebbe aver sfruttato la guerra per rafforzare la sua immagine di leader forte e sicuro e per ostacolare la formazione di una coalizione alternativa guidata dal centrista Yair Lapid. Dall’altra parte, la Palestina è divisa tra due fazioni rivali: Hamas a Gaza e Fatah in Cisgiordania. Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas ha recentemente rinviato le elezioni legislative previste per il 22 maggio, le prime dal 2006, adducendo come motivo l’impossibilità di votare a Gerusalemme Est. Questa decisione ha provocato il malcontento di Hamas, che sperava di riconquistare il consenso popolare dopo anni di isolamento e povertà.
Queste sono solo alcune delle sfaccettature di un conflitto complesso e drammatico, che sembra non avere una soluzione facile o vicina. La comunità internazionale sta cercando di mediare tra le parti per ottenere un cessate il fuoco e riprendere il negoziato per la pace. Tuttavia, le posizioni sono ancora molto distanti e i rischi di una guerra totale sono alti.
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