La Collana: rissunto del racconto di Guy de Maupassant
In questo testo si narra la triste vicenda di una donna, moglie di un impiegato, che insieme al marito si rovina l’esistenza per ricomperare, dopo averla smarrita, una collana di diamanti presa in prestito, in occasione di un ricevimento, da un’amica ricca.
La protagonista del racconto è Mathilde, una ragazza bella e seducente che, figlia di impiegati, ha sposato un impiegatuccio del ministero della pubblica istruzione, non avendo la possibilità di essere conosciuta da uomini ricchi.
Si sente infelice, sentendosi nata per tutte le delicatezze e tutti i lussi, soffre per la sua povertà e sogna salotti e ricchezze dei borghesi, simboli di benessere di cui non ha bisogno, ma che desidera proprio perché non li possiede.
Una sera suo marito, tornato a casa dopo il lavoro le consegna l’invito ad una serata di gala, ottenuto con molta fatica per farla felice, ma anziché essere contenta, Mathilde scoppia in lacrime sentendosi inadeguata e non avendo nulla da mettersi. Così il marito si sacrifica per comprarle un vestito adatto alla festa. Nonostante ciò Mathilde appare triste: le secca il fatto di non avere un gioiello e preferirebbe non andarci.
Sotto consiglio di suo marito si reca allora da un’amica ricca, che è disposta ad aiutarla capendo il suo disagio. Dopo molta esitazione Mathilde sceglie il gioiello più bello che a suo parere la sua amica ha, una collana di diamanti.
Arriva la sera della festa. Mathilde ha un grande successo è la più bella di tutte, è elegante e graziosa. Tutti gli uomini la guardano, chiedono chi sia, cercano di esserle presentati. Finita la festa i coniugi, molto tristemente, ritornano a casa e Mathilde togliendosi il soprabito si accorge che la collana non è più intorno al suo collo.
Passano tutta la notte a cercare il gioiello smarrito rifacendo la strada percorsa, ma nulla, della collana non c’è traccia. Dopo una settimana, si rendono conto che l’unica soluzione è quella di ricomprarla. Vanno allora da un gioielliere all’altro, cercando una collana simile a quella perduta. In una bottega del Palais Royal e ne trovano una perfettamente identica al prezzo di 34.000 franchi.
Conoscono così l’orribile vita dei bisognosi, fatta di cambiali, prestiti, impegni disastrosi, hanno a che fare con usurai e strozzini, tutto per poter pagare quella somma. Mathilde conosce i più pesanti lavori di casa, e le più odiose fatiche della cucina, si veste come una donna del popolo, facendosi umiliare pur di difendere, soldo a soldo, il suo denaro. Il marito, invece, lavora di sera per cercare di racimolare quanto più possibile.
Questa vita d’inferno dura dieci anni, al termine dei quali hanno restituito tutto. Mathilde ora pare una vecchia, è diventata una donna forte, dura e rude. Una domenica passeggiando scorge Madame Forestier, la sua amica, sempre giovane, sempre bella, sempre seducente. Mathilde si sente turbata e ora che tutto è finito decide di dirle tutto.
Le dice che per colpa sua ha dovuto passare dieci anni di pura miseria, tutto per ricomprarle la collana che la sera della festa ha smarrito. Madame Forestier è commossa. Infine le svela che tutti i suoi anni passati in miseria sono stati vani perché la collana valeva al massimo 500 franchi.
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