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Hegel: Vita e opere

Vita e opere del filosofo Hegel.

George Wilhelm Friedrich Hegel nasce nel 1770 a Stoccarda, dove compie gli studi ginnasiali, ricevendo una formazione di tipo umanistico. Si iscrive poi all’Università  di Tubinga e diviene borsista dello Stift ( un istituto per la formazione del clero protestante) dove stringe amicizia con Hà¶lderlin e Schelling. Nonostantela cultura di Tubinga sia strettamente legata all’ ancien règime e alla cultura tradizionale e oltranzista, Hegel e i suoi amici seguono con entusiasmo gli eventi della Francia rivoluzionaria e scoprono le nuove filosofie, da Rousseau a Herder, da Fichte a Kant. Dal 1793 in poi, egli inizia una lunga serie di soggiorni in città  diverse: questi soggiorni coincidono spesso con una fase particolare dello sviluppo della sua personalità  filosofica o con la stesura di particolari opere o cicli di opere. Nel 1793, appunto, compiuti gli studi di teologia e filosofia, Hegel, non intendendo avviarsi alla carriera ecclesiastica, si trasferisce a Berna per svolgere l’attività  di precettore presso una famiglia nobile. Nel 1797 si stabilisce a Francoforte, dove la sua prospettiva filosofica e i suoi interessi culturali ricevono grande impulso dalla frequentazione del circolo di Hà¶lderlin. Nei periodi di Berna e Francoforte, egli compone la serie di scritti giovanili dedicati all’analisi della religione e del cristianesimo generalmente noti come Scritti teologici giovanili. Nel 1799, in seguito alla morte del padre, che gli lascia in eredità  un piccolo patrimonio, Hegel abbandona l’attività  di precettore e si dedica in tutto e per tutto agli studi per intraprendere la carriera universitaria. Si trasferisce quindi, nel 1801, a Jena, dove ottiene l’abilitazione all’insegnamento universitario con la dissertazione De orbitis planetarum; dal 1805, per interessamento di Goethe, viene nominato professore straordinario. Jena era stata centro di diffusione della scuola kantiana attraverso Reinhokl e, dal 1798, era sede del “circolo romantico” di Novalis, Tieck e i fratelli Schlegel. A Jena insegnava in quegli anni anche Schelling, con il quale Hegel inizia una stretta collaborazione pubblicando, nel 1802-1803, il “Giornale critico della filosofia”. Agli anni di Jena risalgono scritti importantissimi: La differenza dei sistemi filosofici di Fichte e di Schelling (1801), lo scritto politico La costituzione della Germania (1801 – 2), Il sistema dell’eticità  (1802 – 3) nonchè gli abbozzi di Sistema sulla logica metafisica e filosofia della natura (1802). Ma l’opera fondamentale del periodo ò la Fenomenologia dello spirito (1807). E’ di questi anni anche la lettera in cui Hegel, durante l’occupazione francese di Jena, racconta di aver visto Napoleone, ‘ quest’anima del mondo ‘, questo individuo storico – universale che ‘ concentrato qui in un punto (…) seduto a cavallo (…) si estende sul mondo e lo domina ‘. Nel 1807 Hegel si trasferisce a Bamberga, dove lavora come redattore della gazzetta locale. Già  nel 1808, abbandonata l’attività  redazionale, anche in seguito a problemi con la censura, egli diventa direttore del Ginnasio di Norimberga. L’opera più importante di questo periodo ò la Scienza della logica (1812 – 16), che avrà  una seconda edizione nel 1831 poco prima della sua morte. Grande importanza riveste però anche la Propedeutica filosofica (pubblicata postuma nel 1840) destinata agli allievi del Ginnasio. Nel 1816 Hegel ò chiamato come professore di filosofia all’Università  di Heidelberg, dove rimane per due anni. In questo periodo viene pubblicata l’ Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, che rappresenta una compiuta esposizione dell’intero sistema hegeliano. Pubblicata una prima volta nel 1817, l’ Enciclopedia conoscerà  due ulteriori edizioni ampliate nel 1827 e nel 1830. Nel 1818 Hegel viene chiamato all’Università  di Berlino, dove rimarrà  fino alla morte, avvenuta nel 1831 in seguito ad un’epidemia di colera. In quegli anni, dopo il Congresso di Vienna, la Prussia era diventata lo stato-guida della Germania e si proponeva di affiancare all’egemonia politico-militare anche una egemonia culturale. La chiamata di Hegel sulla cattedra che fu di Fichte obbediva a quest’ottica di rinnovamento. Per parte sua Hegel, consapevole delle valenze “politiche” della sua funzione di professore universitario, seppe destreggiarsi in un a volte difficile gioco di equilibri tra la difesa dello statalismo prussiano e l’apertura a istanze moderatamente liberali. La prima esigenza appare prevalente nella più importante opera del periodo berlinese, i Lineamenti della filosofia del diritto (1821), mentre le lezioni tenute all’Università  sullo stesso argomento una libertà  che la censura prussiana non consentiva nel testo a stampa. L’importanza delle lezioni di Hegel, non solo di filosofia del diritto, per una più profonda interpretazione delle opere pubblicate ufficialmente, fu riconosciuta già  dai contemporanei. Alcuni cicli di esse, che Hegel tenne all’Università  di Berlino, furono raccolti dagli allievi e fatti circolare, con il suo stesso consenso, dentro e fuori la Germania; successivamente furono pubblicati con i titoli di Lezioni sulla filosofia della storia, Lezioni sulla storia della filosofia, Lezioni di estetica, Lezioni sulla filosofia della religione.

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