I Britanni attaccano l’accampamento romano - Studentville

I Britanni attaccano l’accampamento romano

Perturbatis nostris novitate pugnae, tempore opportunissimo Caesar auxilium tulit. Namque eius adventu hostes constiterunt, nostri se ex timore receperunt. Quo facto, ad lacessendum hostem et committendum proelium alienum esse tempus arbitratus, in castra legiones reduxit. Secutae sunt continuos dies complures tempestates, quae et nostros in castris continërent et hostem a pugna prohiberent. Interim barbari nuntios in omnes partes dimiserunt paucitatemque nostrorum militum suis praedicaverunt, et quanta praedae faciendae atque in perpetuum sui liberandi facultas daretur, si Romanos castris expulissent, demonstraverunt. His rebus celeriter magna multitudine peditatus equitatusque coacta, ad castra venerunt. Caesar etsi idem, quod superioribus diebus acciderat, fore videbat, ut si essent hostes pulsi, celeritate periculum effugerent, tamen nactus equites circiter XXX, quos Commius Atrebas secum transportaverat, legiones in acie pro castris constituit. Commisso proelio, diutius nostrorum impetum hostes ferre non potuerunt ac terga verterunt. Quos secuti, complures ex iis occiderunt, deinde omnibus aedificiis incensis se in castra receperunt.

Versione tradotta

Poiché i nostri erano stati colpiti dal carattere insolito della battaglia, al momento più opportuno Cesare portò aiuto. Al suo arrivo i nemici si fermarono e i nostri si ripresero dalla paura. Avvenuto ciò, pensando che non fosse ancora il momento di fare a pezzi il nemico e dare battaglia, ricondusse le legioni nel campo. Seguirono nei giorni di fila numerosi temporali, che trattenevano i nostri nel campo e distoglievano i nemici dalla battaglia. Nel frattempo i barbari inviarono messaggeri da tutte le parti e dissero ai loro alleati dell’inferiorità numerica dei nostri soldati e mostrarono che, se avessero cacciato i Romani dall’accampamento, avrebbero avuto la possibilità di fare quanto bottino e di essere per sempre liberi. Radunata perciò una grande schiera di fanti e cavalieri, arrivarono all’accampamento. Cesare, sebbene vedesse, come era accaduto nei giorni precedenti, che, se i nemici fossero stati respinti, sarebbero scampati rapidamente al pericolo, tuttavia, ottenuti circa trenta cavalieri che il Commio Atreba aveva portato con sé, schierò in campo le legioni davanti all’accampamento. Attaccata battaglia, i nemici non furono in grado di resistere più a lungo allo slancio dei nostri e arretrarono. Dopo averli inseguiti, parecchi di essi morirono, e, dopo avere incendiato tutte le costruzioni, i nostri ritornarono al campo.

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