Hannibal, postquam in castra rediit, plures dies propter inopiam frumenti manere nequit, novaque consilia in dies non apud milites solum mixtos ex conluvione omnium gentium sed etiam apud ducem ipsum oriebantur. Nam cum initio fremitus, deinde aperta vociferatio fuisset exposcentium stipendium debitum querentiumque annonam primo, postremo famem, et mercennarios milites, maxime Hispani generis, de transitione cepisse consilium fama esset, ipse etiam interdum Hannibal de fuga in Galliam dicitur agitavisse, ita ut relicto peditatu omni cum equitibus se proriperet. Cum haec consilia atque hic habitus animorum esset in castris, movere inde statuit in calidiora atque eo maturiora messibus Apuliae loca, simul ut, quo longius ab hoste recessisset, eo transfugia impeditiora levibus ingeniis essent. Profectus est nocte, ignibus similiter factis tabernaculisque paucis in speciem relictis, ut insidiarum par priori metus contineret Romanos.
Versione tradotta
Annibale, dopo essere tornato nellaccampamento, non (vi) poté sostare molti giorni a causa della mancanza di frumento, e di giorno in giorno nuove intenzioni nascevano non solo nei soldati, racimolati dalla feccia di popoli di ogni sorta (più lett. di tutti i popoli), ma anche nello stesso comandante. Si dice, infatti, che, essendoci stato dapprima un mormorio sommesso, poi unaperta protesta a voce alta (vociferatio) dei soldati (lett. di coloro) che reclamavano la paga dovuta e si lamentavano prima della mancanza di viveri (annona), infine della fame, e poiché correva voce che i soldati mercenari, soprattutto quelli di razza ispanica, avevano deciso di disertare (più lett. preso una decisione sulla diserzione), anche ad Annibale stesso sia qualche volta passato per la mente il pensiero (agitavisse) di una fuga in Gallia, in modo da salvarsi fuggendo (proriperet) con i cavalieri, dopo aver abbandonato tutta la fanteria. Poiché tali erano le intenzioni e tale la disposizione degli animi nellaccampamento, decise di partire da lì per i luoghi dellApulia più caldi e dove perciò le messi maturano più presto (lett. e perciò più maturi riguardo alle messi), anche perché, quanto più lontano dal nemico (egli) fosse andato, le diserzioni (sarebbero state) più difficili per (uomini) dai caratteri facilmente influenzabili. Partì di notte, dopo aver acceso come laltra volta (similiter) dei fuochi e aver lasciato poche tende per ingannare (il) (lett. per linganno del) (nemico), affinché la paura di un agguato, pari a quella che avevano già provato (lett. a quella precedente: priori sottintende sempre metui), trattenesse i Romani.
- Letteratura Latina
- Lingua Viva 2
- Versioni dai Libri di Esercizi