L'espressionismo è una corrente artistica nata in Francia intorno al 1905 con i Fauves, e in Germania con il gruppo Die Brucke; ben presto si diffonde in tutta l'Europa nord-occidentale. La pittura espressionista riporta sulla tela sentimenti e stati d'animo; la realtà che dipingono i suoi esponenti è ricca di contenuti sociali, una realtà fatta di guerre, di perdita dei valori, di contraddizioni politiche, di lotte di classe. E' questo il periodo in cui il capitalismo predomina, si instaurano nuovi metodi di produzione industriale, mentre la rottura contro la tradizione a favore di un modernismo sempre più incalzante, porterà gli artisti a riscoprire i linguaggi primitivi, dove l'immagine appare semplificata, deformata e stilizzata. L'espressionismo nordico, in particolare tedesco, ha connotati estremamente drammatici rispetto a quello francese; la violenza cromatica e la deformazione della figura umana tendono a sottolineare il disagio esistenziale, la critica della borghesia, del militarismo dello stato. Mentre fino ad allora la pittura era vista in senso edonistico, come diletto della classe borghese, ora viene rappresentato per la prima volta anche il 'brutto'; da qui la deformazione quasi caricaturale ed estrema della figura umana, soprattutto nei pittori nordici.
- Temi e Saggi