Exsistunt stellae et in mari terrisque: vidi nocturnis militum vigiliis inhaerere pilis pro vallo fulgorem effigie ea; et antemnis navigantium aliisque navium partibus ceu vocali quodam sono institunt, ut volucres sedem ex sede mutantes, graves, cum solitariae venere, mergentesque navigia et, si in carinae ima deciderint, exurentes, geminae autem salutares et prosperi cursus nuntiae, quarum adventu fugari diram illam ac minacem appellatamque Helenam ferunt et ob id Polluci ac Castori id numen adsignant eosque in mari invocant. Hominum quoque capita vespertinis magno praesagio circumfulgent. Omnia incerta ratione et in naturae maiestate abdita.
Versione tradotta
Esistono stelle sia in mare che in terra: durante le veglie notturne dei soldati ho visto attaccarsi alle lance, davanti al vallo, un fulgore di questo tipo; si posano anche sulle antenne dei naviganti e sulle altre parti delle navi, con un suono di vocale, spostandosi di luogo in luogo come gli uccelli, minacciose, giungendo sole, e affondando imbarcazioni e bruciandole se saranno cadute in fonda alla carena, tuttavia a coppie sono favorevoli e annunciatrici di una traversata tranquilla, e al loro arrivo dicono che si metta in fuga quella (luce) crudele e minacciosa chiamata Elena, e per questo attribuiscono questo potere a Castore e Polluce e li invocano in mare. Di sera, risplendono anche attorno alle teste degli uomini con grande presagio. Sono tutti di incerta spiegazione e collocati nel potere della natura.
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