Alla base del cosiddetto “miracolo economico” che investì l’Italia a cavallo tra gli anni 50 e 60 vi furono numerosi fattori, di ordine nazionale e internazionale. Innanzitutto, non bisogna sottovalutare il contributo dato dalla favorevole congiuntura economica internazionale e dalla nuova fase nei rapporti commerciali tra gli stati europei inaugurata dalla CEE. Vi fu poi la vivacità del mercato interno, grazie alla bassa pressione fiscale che consentiva agli italiano di destinare quote crescenti delle loro entranti all’acquisto di nuovi beni di consumo, sostenendo così le industrie nazionali. Il principale motore della crescita economica fu però l’aumento della produttività, combinato con il basso livello dei salari, determinato dalla vasta offerta di forza lavoro e dal suo conseguente basso costo. I bassi salari quindi consentivano alle aziende di generare ampi profitti, che potevano così essere reinvestiti nell’impresa, aumentandone. la loro produttività.
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