quia persae duro dominatu graecorum colonias in asia opprimebant et crudeles tyrannos in civitatibus imponebant,servitutem graeci aegre tolerabant.denique seditionem feceruntet et athenas urbem auxilia eo miserunt.quare dareus classem in graeciam cum magno exercitu misit,sed in campo marathonio athenienses et plateensesbarbarorum impetum sustinueruntet insignem victoriam reportaverunt.persae conatu non destiterunt.rerum scriptores narrantiussu xersis,darei filii,persarum duces innumerum exercitum et ingentem classem comparavisse.postquam ductu regis peditatus et equitatus per hellespontum,thraciam,macedoniam,thessaliamtransie runt,ad thermopylas pervenerunt.ibi leonidas,lacaedemoniorum rex,incredibili fortitudine diu barbarorum impetibus restituit:at denique virtus multitudini cessit.
Versione tradotta
Poichè i persiani assediavano con la dura dominazione dei greci le colonie in asia e imponevano i crudeli tiranni nelle città, i greci tolleravano malvolentieri la schiavitù. Infine fecero una ribellione e mandarono ad atene truppe ausiliarie. Per tale motivo Dario mandò con un grande esercito in grecia una flotta, ma nella piana di maratona gli ateniesi e i platesi sostennero l'impeto dei barbari e riportavano una illustre vittoria. I Persiani non desistettero dall'intento. Gli storici narrano che per ordine di Serse, figlio di Dario, i comandanti dei persiani abbiano preparato un numeroso esercito e una ingente flotta. Dopo che sotto la guida del re la fanteria e la cavalleria attraverso l'ellesponto, attraversarono la tracia, la macedonia, giunsero alle termopili. Qui Leonida, re dei lacedemoni, resistette con mirabile forza a lungo agli impeti dei barbari: ma infine la virtù della moltitudine cessò.
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