I Marsigliesi non si schierano - Studentville

I Marsigliesi non si schierano

Pompeius, ab Urbe discedens, legatos Massilienses adhortatus erat ne nova Caesaris officia veterum suorum beneficiorum in eos memoriam expellerent. Quibus mandatis acceptis, Massilienses portas Caesari clausêrant. Evocat ad se Caesar Massilia quindecim primos. Cum iis agit ne initium inferendi belli ab Massiliensibus oriatur: «Vos debetis – inquit – Italiae totius auctoritatem sequi potius quam unius hominis voluntati obtemperare». Cuius orationem legati domum referunt atque ex senatus auctoritate haec Caesari renuntiant: «Intellegimus divisum esse populum Romanum in partes duas. Neque nostri iudicii neque nostrarum virium est discernere utra pars iustiorem habeat causam. Principes vero sunt earum partium Cn. Pompeius et C. Caesar, patroni nostrae civitatis, quorum alter agros Volcarum et Helviorum publice nobis concessit, alter bello victos Salluvios nobis attribuit vectigaliaque auxit. Quare paribus eorum beneficiis parem nos quoque voluntatem tribuere debemus et neutrum eorum contra alterum iuvare aut urbe aut portibus recipere».

Versione tradotta

Pompeo, allontanandosi da Roma, aveva esortato i delegati marsigliesi a non rimuovere i nuovi favori di Cesare, ricordo dei suoi antichi benefici nei loro confronti. Ricevuti questi incarichi, I marsigliesi avevano chiuso le porte a Cesare. Cesare chiamò fuori da Marsilia i quindici uomini più importanti. Con essi discusse del fatto che dai Marsigliesi non sorgesse l’inizio di una dichiarazione di guerra e disse: “Voi dovete seguire il prestigio di tutta l’Italia piuttosto che obbedire alla volontà di un uomo solo”. I delegati riferirono in patria le sue parole e, in base all’autorità del senato, riportarono a Cesare queste parole: “Comprendiamo che il popolo romano è diviso in due parti. Non spetta al nostro giudizio, né alle nostre forze distinguere quale delle due parti sia dalla più giusta causa. Ma i capi di tali fazioni, Gneo Pompeo e Gaio Cesare, difensori della nostra città, il primo dei quali ci concesse pubblicamente le terre dei Volcani e degli Elvi, il secondo le terre dei Salluvi sconfitti in guerra e aumentò le nostre rendite. Perciò ai loro pari benefici anche noi dobbiamo rendere un eguale favore e non dobbiamo aiutare nessuno dei due l’uno contro l’altro o accoglierli in città o nei porti”.

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