Casus a cadendo dicti sunt; per eos enim inflexa nomina variantur et cadunt. Nominativus casus dictus quia per eum res nominamus, ut “magister”. Genetivus, quia per eum genus rerum quaerimus, ut “magistri filius” vel quod rem significamus, ut “magistri liber”. Dativus, quia per eum nos dare alicui aliquid demonstramus, ut “da librum magistro”. Accusativus quia per eum virum accusamus, ut “accuso magistrum”. Vocativus, quia per eum virum vocamus, ut “o magister”. Ablativus, quia per eum nos auferre aliquid cuiquam significamus, ut “aufer a magistro”.
Versione tradotta
I casi sono nominati dalle terminazioni; infatti attraverso questi i nomi flessi variano hanno terminazioni. Si chiama caso nominativo perché attraverso esso nominiamo le cose, come "maestro". Genitivo, perché attraverso esso cerchiamo l'appartenenza delle cose, come "figlio del maestro" o perché specifichiamo qualcosa, come "libro del maestro". Dativo, perché attraverso esso noi dimostriamo di dare qualcosa a qualcuno, come "dà il libro al maestro". Accusativo perché attraverso esso accusiamo un uomo, come "accuso il maestro". Vocativo, perché con esso chiamiamo un uomo, come "oh maestro". Ablativo, perché attraverso esso noi portiamo via qualcosa a qualcuno, come "porta via dal maestro".
- Letteratura Latina
- Lingua Magistra 1
- Versioni dai Libri di Esercizi