SAGGIO BREVE SULLA LEGGE NEI PROMESSI SPOSI DI ALESSANDRO MANZONI. I Promessi Sposi di Manzoni ci offrono un interessante spaccato della giustizia e della legge del Seicento. Seicento: il secolo della corruzione durante il quale la popolazione, secondo la visione giansenistica manzoniana, è divisa in oppressi e oppressori; in particolare i potenti sono soliti compiere soprusi a scapito della gente più umile che non può neanche fare affidamento sulle leggi che possono essere considerate, per la valenza che viene data loro, come leggi “fantasma” in quanto possono essere aggirate facilmente.
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PROMESSI SPOSI: SAGGIO BREVE SULLA GIUSTIZIA NEL SEICENTO. È altrettanto facile confondere gli oppressi con gli oppressori e viceversa. È questo il caso di Renzo che, intrufolandosi con Lucia in casa di don Abbondio per costringerlo a celebrare il matrimonio, sembra che usi la violenza contro il “povero” curato, mentre è proprio quest’ultimo che, impaurito dalla minaccia dei bravi di don Rodrigo, inventa scuse per non celebrare il matrimonio e usa il proprio “latinorum” per confondere Renzo. Con questo atto don Abbondio, venendo meno ai propri doveri di curato, si fa complice dei malvagi. Le rivolte popolari di tipo sociale sono, nella maggior parte dei casi, causate dal desiderio di una classe sociale di liberarsi dalla libertà e dallo sfruttamento che un altro gruppo di cittadini privilegiati impone; in definitiva, però, le rivolte popolari sono un'inutile esplosione di violenza che non riesce mai a creare una società più giusta. A volte non basta attenersi alle leggi scritte per essere onesti anzi proprio coloro che conoscono le leggi meglio di tutti sono quelli che le aggirano più facilmente.
L’esempio più eclatante è quello dell’Azzeccagarbugli che è famoso per riuscire a cacciare dai guai anche i criminali più incalliti. Altre volte vengono scambiati per trasgressori individui che presi dall’euforia del momento spendono qualche parola contro i potenti che approfittano dei più deboli. Ai giorni nostri, come in tutti i tempi, ci sono persone esperte nel far sembrare quello che in realtà non sono e nel far passare come non sono anche gli altri. Verrebbe spontaneo pensare che oggi, che viviamo in un governo democratico, la legge sia uguale per tutti (come viene citato in tutti i tribunali): niente di più falso.
Anche oggi c’è gente che approfitta del proprio potere per sfuggire alla legge e, essendo impunibile, ne approfitta per continuare a compiere reati, sicuro che non verrà mai punito. Così è andato, va e probabilmente andrà il mondo! Ma, è giusto rassegnarsi a tutto questo? È giusto pensare che non ci sarà mai giustizia uguale per tutti? Sicuramente non è attraverso moti di rivoluzione e di protesta che si può ottenere un mondo migliore ma attraverso una politica di riforme che sia in grado di garantire leggi eque per tutti ma ancor di più uomini in grado di applicarle e di farle rispettare.
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