Postea Numa Pompilius rex creatus est, qui bellum quidem nullum gessit, sed adiuvit civitatem tamquam Romulus. Nam et leges Romanis moresque constituit, qui consuetudine proeliorum iam latrones ac semibarbari putabantur, et annum descripsit in decem menses et infinita Romae sacra ac templa constituit. Morbo decessit quadragesimo et tertio imperii anno. Ei successit Tullus Hostilius. Ille bella reparavit, Albanos vicit, qui non longe ab urbe Roma sunt, Veientes et Fidenates, quorum alii sexto miliario sunt ab urbe Roma, alii octavo decimo, vicit et urbem ampliavit. Postquam is triginta et duos annos regnaverat, fulmen in regia eum arsit.
Versione tradotta
In seguito Numa Pompilio fu nominato re, il quale non condusse alcuna guerra, ma ampliò la città come Romolo. Infatti istituì le leggi e i costumi per i Romani, che per la consuetudine delle battaglie ormai erano considerati ladroni e semibarbari, divise l'anno in dieci mesi e fondò infiniti riti sacri e templi a Roma. Morì di malattia nel quarantatreesimo anno di regno. Gli succedette Tullo Ostilio. Egli rinnovò guerre, sconfisse gli Albani, che stanno non molto lontano dalla città di Roma, e sconfisse i Veienti e i Fidenati, dei quali i primi distano sei miglia dalla città di Roma, i secondi a diciotto miglia, e allargò la città. Dopo che egli aveva regnato trentadue anni, un fulmine lo colpì nella reggia.
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