I regni di Numa Pompilio, Tullo Ostilio e Anco Marzio - Studentville

I regni di Numa Pompilio, Tullo Ostilio e Anco Marzio

Post regem Romulum, Numa Pompilius rex creatus est, qui bella quidem non gessit, sed multum Romae civitati profuit. Ille enim, cum leges moresque constituisset, annum descripsit in decem menses et infinita Romae sacra ac templa aedificavit. Morbo decessit quadragesimo et tertio imperii anno. Ei successit Tullus Hostilius, qui bella reparavit et copias ingentes paravit ut Albanos vinceret, qui ab urbe Roma duodecimo miliario absunt; idem Veientes et Fidenates bello superavit,urbemque Romam ampliavit, postquam ei Caelium montem adiecerat. Idem Tullus, cum triginta et duos annos regnavisset, fulmine ictus est et cum domo sua arsit. Post hunc, Ancus Marcius Numae ex filia nepos, suscepit imperium. Cum is contra Latinos dimicavisset, Aventinum montem civitati adiecit et Ianiculum, apud ostium Tiberis civitatem supra mare sexto decimo miliario ab urbe Roma condere optabat, at vicesimo et quarto anno imperii morbo decessit.

Versione tradotta

Dopo il re Romolo, fu nominato re Numa Pompilio, che certamente non intraprese guerre, ma molto bene fece alla città di Roma. Egli, infatti, dopo aver fissato leggi e regole, ripartì l'anno in dieci mesi ed edificò innumerevoli templi e santuari. Morì al quarantatreesimo anno del suo regno per una malattia. Gli successe Tullo Ostilio, che riorganizzò guerre e schierò ingenti truppe per sconfiggere i cittadini di Albano, che distano dodici miglia dalla città di Roma; egli stesso battè in guerra gli abitanti di Veio e di Fidene, e allargò la città di Roma, dopo che ebbe annesso ad essa il monte Celio. Sempre Tullo, avendo regnato per trentadue anni, fu colpito da un fulmine e bruciò con la sua stessa casa. Dopodiché, Anco Marcio, nipote di Numa per parte di madre, assunse il potere. Avendo egli combattuto contro i Latini, aggiunse alla città il monte Aventino e il Gianicolo, voleva fondare una città alla foce del Tevere, sul mare, a sedici miglia dalla città di Roma, ma al ventiquattresimo anno del suo regno morì per una malattia.

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