Ut Ligustinum bellum tandem componeret, Romanorum senatus statuit ut omnes Ligures Apuani deducerentur ex montibus in loca campestria procul a domo, ne ulla reditus spes esset. Cum postea Senatus, ut Ligures in Samnium traducerentur, constituisset, missi sunt ad eos duo consules cum ingenti exercitu ut senatus mandata perficerent. Consules edixerunt ut ii de montibus descenderent cum liberis coniugibusque omniaque sua secum ferrent. Ligures, ne cogerentur relinquere Penates, sedem, domos, maiorumque sepulcra, arma obsidesque Romanis promiserunt. Sed, cum nihil impetravissent neque vires nec opes, ut bellum peragerent, haberent, edicto paruerunt. Traducti sunt publico sumptu quadraginta milia virorum cum feminis puerisque.
Versione tradotta
Per placare finalmente la guerra contro i Liguri, il senato dei Romani stabilì che tutti i Liguri Apuani fossero spostati dai monti nei luoghi pianeggianti, lontano da casa, perché non ci fosse alcuna speranza di ritorno. Avendo in seguito il Senato deciso che i Liguri fossero trasferiti nel Sannio, furono loro inviati due consoli con un grande esercito perché mettessero in atto gli ordini del senato. I consoli ordinarono che quelli discendessero dai monti con i figli e le coniugi e portassero con sé tutte le proprie cose. I Liguri, per non essere costretti ad abbandonare i Penati, la patria, le case, i sepolcri degli avi, promisero ai Romani armi e ostaggi. Ma, non avendo ottenuto nulla e non avendo né forze né mezzi per condurre la guerra, obbedirono all'editto. Furono trasferiti, a spese pubbliche, quarantamila uomini con donne e bambini.
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