Ea nocte accidit ut esset luna plena, quod maritimos aestus maximos in Oceano efficere solet; id militibus Romanis erat incognitum. Ita uno tempore et longas naves, quibus Caesar exercitum transportandum curaverat et quas in aridum subduxerat, aestus complebat aqua, et naves onerarias, quae ad ancoras deligatae erant tempestas adflictabat, neque militibus ulla facultas erat aut administrandi aut auxiliandi. Compluribus navibus fractis, cum reliquae, funibus, ancoris reliquisque armamentis amissis, ad navigandum inutiles essent, magna totius exercitus turbatio facta est, id quod necesse erat accidere. Neque enim naves erant aliae, quibus reportari possent, et omnia deerant, quae ad reficiendas naves necessaria erant, et, quod omnibus constabat hiemari in Gallia oportere, frumentum in Britannia in hiemem paratum non erat.
Versione tradotta
Quella notte accadde che ci fosse la luna piena, circostanza che suole rendere altissime le maree marittime nell'oceano; la cosa non era nota ai soldati romani. Così a un tempo la marea riempiva d'acqua le navi da guerra, con le quali Cesare aveva fatto in modo che fosse trasportato l'esercito, anche quelle che aveva collocato all'asciutto, e la tempesta colpiva le navi da carico, che erano legate alle ancore, né i soldati avevano alcuna possibilità di governarle o di fornire aiuto. Danneggiate molte navi, poiché le rimanenti, perse le funi, le ancore e le altre attrezzature, erano inutilizzabili per navigare, si verificò un grande turbamento di tutto l'esercito, cosa che era inevitabile che accadesse. Non c'erano infatti altre navi, sulle quali potessero essere riportati indietro, e mancavano tutte le cose che erano necessarie per riparare le navi, e, poiché a tutti era chiaro che bisognava trascorrere l'inverno in Gallia, non era stato preparato frumento per l'inverno in Britannia.
- Letteratura Latina
- Maiorum Lingua B
- Versioni dai Libri di Esercizi