Diis aliis alii sacerdotes sunto, omnibus diis pontifices, singulis flamines sunto. Virginesque Vestales, castitate semper servata, in urbe custodiunto ignem foci publici sempiternum. Nostrae religionis sacra, privata et publica, eorumque ritus discuntur per publicos sacerdotes. Eorum autem genera sunto tria: unum quod praeest caerimoniis et sacris, alterum quod interpretatur fatidicorum et vatium effata incognita, quae senatus populusque adsciverint. Interpretes autem Iovis optimi maximi, publici augures signis et auspiciis operam danto, disciplinam tenento, sacerdotesque agunto rem duelli et popularem, auspicium praemonento illique obtemperanto. Deorumque ira provisa, caelesti voluntati pareant, caelique fulgura regionibus ratis temperent, urbemque et agros et templa liberata et effata servent.
Versione tradotta
Vi siano sacerdoti diversi per i diversi dèi, per tutti gli dèi (vi siano) i pontefici, per i singoli (dèi) vi siano i flamini. Le vergini Vestali, conservando sempre la castità, nella città custodiscano il fuoco sempiterno del focolare pubblico. Gli uffici sacri della nostra religione, privati e pubblici, e i loro rituali si apprendono dai pubblici sacerdoti. Di questi, poi, vi siano tre classi: una che sovrintende alle cerimonie e ai sacrifici, laltra che interpreta gli oscuri responsi degli indovini e dei vaticinatori che il Senato e il popolo (romano) abbiano approvato. Inoltre gli interpreti di Giove Ottimo Massimo, gli àuguri pubblici, prestino attenzione (operam danto) ai segni e agli auspici e mantengano salda la dottrina, i sacerdoti muovano guerra e trattino affari di pubblico interesse, preannunzino lauspicio e lo osservino. Prevista lira degli dèi, obbediscano alla volontà divina (lett. celeste), mitighino le folgori nelle zone stabilite del cielo e tengano purificati e consacrati la città, i campi e i templi.
- Letteratura Latina
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