I Suessoni e i Bellovaci si arrendono - Studentville

I Suessoni e i Bellovaci si arrendono

Caesar, obsidibus acceptis primis civitatis atque ipsius Galbae regis duobus filiis, armisque omnibus ex oppido traditis, in deditionem Suessones accepit exercitumque in Bellovacos ducit. Qui cum se suaque omnia in oppidum Bratuspantium contulissent, atque ab eo oppido Caesar cum exercitu circiter milia passuum quinque abesset, omnes maiores natu ex oppido egressi, manus ad Caesarem tendere et voce significare coeperunt, sese in eius fidem ac potestatem venire neque contra populum Romanum armis contendere. Item, cum ad oppidum accessisset castraque ibi poneret, pueri mulieresque ex muro passis manibus suo more pacem ab Romanis petierunt.

Versione tradotta

Cesare, presi come ostaggi i cittadini maggiorenti e due figli dello stesso re Galba, portati via dalla città con tutte le armi, accettò la resa dei Suessoni e condusse l'esercito dai Bellovaci. Questi, avendo portato sé stessi e tutte le loro cose nella città di Bratuspantio, ed essendo Cesare con l'esercito a circa cinquemila passi da questa città, usciti dalla città tutti i maggiori per età, iniziarono a levare la mano verso Cesare e a dichiarare a gran voce di sottomettersi alla sua autorità e al suo potere e di non volgere le armi contro il popolo romano. Allo stesso modo, essendo entrato nella città e avendo qui posto l'accampamento, i fanciulli e le donne, tendendo le mani dalle mura, chiesero a loro modo la pace ai Romani.

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