Quae libidini subiecta sunt, ea sic definiuntur, ut ira sit libido puniendi
eius, qui videatur leasisse iniuria, excandescentia autem sit ira nascens et modo exsistens, odium ira inveterata, inimicitia
ira ulcisendi tempus observans, discordia ira acerbior intimo animo et corde concepta, indigentia libido inexplebilis,
desiderium lidibo eius, qui nondum adsit videndi. Omnium autem perturbationum fontem esse dicunt intemperantiam, quae est a
tota mente et a recta ratione defectio sic aversa a praescriptione ratibus, ut nullo modo appetitiones animi nec regi nec
contineri queant. Quem ad modum igitur temperantia sedat appetitiones et efficit, ut eae rectae rationi pareant, conservatque
considerata iudicia mentis; sic, huic inimcitia, intemperantia omnem animi statum inflammat, conturbat, incitat; itaque et
aegritudines et metus et reliquae perturbationes omnes gignuntur ex ea.
Versione tradotta
Le
emozioni che sono soggette alla passione sono così definite: l'ira è il desiderio di di punire colui che sembra aver(ci)
offeso con un'ingiuria, l'escandescenza è l'ira che nasce e che esiste da poco; l'odio è ira invecchiata,
l'inimicizia è l'ira che aspetta l'occasione di vendicarsi; la discordia è ira più acre nel profondo dell'animo e
concepita nel cuore, l'indigenza è un desiderio insaziabile, il rimpianto è il desiderio che viva uno che non c'è più.
Si dice che la fonte di ogni turbamento è l'intemperanza che è la separazione da tutta la mente e dalla retta ragione tanto
lontano dal limite che non si può in alcun modo governare né contenere le pulsioni dell'animo. Pertanto, in questo modo la
temperanza calma i desideri e fa in modo che essi obbediscano alla retta ragione e conservino i giudizi ben ponderati della
mente; così l'odio, l'intemperanza, bruciano infiammano e turbano lo stato d'animo a costui; così, i malanni, i timori
e gli altri turbamenti nascono tutti da essa.
- Letteratura Latina
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