I trecento Fabii (Marco Porcio Catone): versione svolta

I trecento Fabii

Romanis hostiles semper fuerant Etrusci et Veientes et saepe bellum Romanae civitati moverant neque umquam inter hos (questi) populos pax fuerat. Ubi (quando) novum bellum excitaverunt et contra urbem Romam contenderunt, trecenti (trecento) nobiles homines , Fabiae familiae, soli arma susceperunt adversus hostes. Omnes viri magnae virtutis et magno corporis robore erant. Apud flumen Cremeram cum hostium copiis conflixerunt et saepe victores extiterunt (uscirono). Sed postea hostes pugnam redintegraverunt et Fabios in collem leniter editum recedere coegerunt. Interim copias suas in duas partes diviserant: Etrusci collis frontem occupaverant, Veientes cum altera parte a tergo veniebant. In colle Fabii duplex proelium committunt (attaccano) : Etruscos repellunt, sed improviso copiae Veientium in verticem collis a tergo evadunt et Fabios cunctos ad unum (fino all’ultimo) concidunt.

Versione tradotta

Ai romani sempre erano stati ostili gli etruschi e i veienti e spesso avevano mosso guerra alla città romana e mai tra questi popoli vi era stata pace. Quando eccitarono una nuova guerra e si diressero contro roma, trecento uomini nobili, della famiglia Fabia, presero da soli le armi contro i nemici. Tutti gli uomini erano di grande virtù e grande forza di corpo. Presso il fiume cremera con le truppe dei nemici lottarono e spesso uscirono vincitori. Ma dopo gli uomini rintegrarono la battaglia e spinsero i fabi a retrocedere sul colle lentamente. Intanto avevano diviso in due parti le loro truppe: gli etruschi avevano occupato la fronte del colle, i veienti venivano dalle spalle con l’altra parte. Sul colle i fabi iniziano un duplice scontro: scacciano gli etruschi ma all’improvviso le truppe dei veienti escono verso la cima del colle alle spalle e sconfiggono tutti i fabi fino all’ultimo.

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