I veri beni dell’uomo - Studentville

I veri beni dell’uomo

Vitate quaecumque vulgo placent, quae casus attribuit; ad omne fortuïtum bonum suspiciosi pavidique subsistîte. Munera ista fortunae putatis? Insidiae sunt. Quisquis vestrum tutam agere vitam volet, quantum plurimum potest ista viscata beneficia devitet. Hanc ergo sanam ac salübrem formam vitae tenete, ut corpori tantum indulgeatis quantum bonae valetudini satis est. Durius (corpus) tractandum est ne animo male pareat: cibus famem sedet, potio sitim exstinguat, vestis arceat frigus, domus munimentum sit adver sus infesta temporis. Hanc utrum caespes erexerit an varius lapis gentis alienae, nihil interest: scitote tam bene hominem culmo quam auro tegi. Contemnite omnia quae supervacuus labor velut ornamentum ac decus ponit; cogitate nihil praeter animum esse mirabile.

Versione tradotta

Evitate tutto ciò che piace alla massa e che attribuisce al caso; restate sospetti e timorosi di fronte a ogni bene casuale. Ritenete questi doni della sorte? Sono inganni. Chiunque di voi voglia tenere la vita al sicuro eviti quanto più può questi benefici vischiosi. Mantenete dunque una forma di vita sana e salutare, ossia guardate benevolmente al corpo soltanto in quanto basta alla buona salute. Il corpo deve essere trattato più duramente, affinché non obbedisca male all’animo: il cibo plachi la fame, bere estingui la sete, la veste tenga lontano il freddo, la casa sia protezione contro le ostilità del tempo. Se una zolla l’abbia innalzata o una pietra variegata di un popolo straniero, non importa: sappiate bene che l’uomo è difeso bene tanto dal tetto quanto dall’oro. Disprezzate tutto ciò che una fatica superflua considera orpello e onore; non pensate ad altro eccetto che l’animo è meraviglioso.

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