Cum Liber pater ad homines descendisset ut eis vinum, suavem atque iucundum potum, praeberet, ad Icarium et Erigonen in hospitium liberale devenit. Iis utrem plenum vini donavit, ut in reliquas terras vinum propagare possent. Icarius, cum plaustrum oneravisset, cum Erigone filia et cane Maera in terram Atticam ad pastores devenit et vini suavitatem ostendit. Sed pastores, cum immoderate bibissent, ebrii conciderunt; postea, existimantes Icarii donum malum medicamentum, fustibus eum interfecerunt. Canis autem Maera ululans Erigonen duxit ad locum ubi pater insepultus iacebat; at virgo, eo cum venisset, super corpus parentis in arbore suspendio se necavit.
Versione tradotta
Il padre Libero essendo disceso fino agli uomini, per donargli il vino, bevanda dolce e gradevole, incappò nella liberale ospitalità presso Icario e Erigone. Donò loro un otre colmo di vino, affinchè potessero diffondere il vino nelle restanti terre. Icario, avendo caricato il carro, giunse con la figlia Erigone e con il cane Mera nella terra dell'Attica presso i pastori e mostrò la dolcezza del vino. Ma i pastori, avendo bevuto smodatamente, crollarono ubriachi; poi ritenendo il dono di Icario un filtro velenoso, lo uccisero a bastonate.
Il cane Mera invece ululando condusse Erigone al luogo in cui il padre giaceva senza sepoltura; ma la fanciulla, essendo giunta là, si uccise impiccandosi su di un albero sopra il corpo del padre.
- Letteratura Latina
- La Lingua delle Radici 1
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