Iphicrates Atheniensis non tam magnitudine rerum gestarum quam disciplina militari nobilitatus est. Multum vero belli peritus fuit, saepe milites duxit, nusquam sua culpa male bellum gessit, semper consilio vicit; in arte militari partim nova creavit, partim meliora fecit. Namque ille pedestria arma mutavit atque novis armis pedites leviores fuerunt. Hastae modum duplicavit, gladios longiores fecit, genus loricarum mutavit et pro aeneis linteas dedit: sic expeditiores milites fecit. Bellum cum Thracibus gessit; Seuthem, socium Atheniensium, in regnum restituit. Apud Corinthum maxima severitate copias duxit et milites suos omnium fortissimos reddidit. Iis militibus moram Lacedaemoniorum interfecit, quod maxime in tota Graecia celebratum est. Iterum eo bello omnes copias eorum fugavit et clarissimam gloriam cepit.
Versione tradotta
L'Ateniese Ificrate fu reso famoso non tanto dalla grandezza delle gesta quanto dalla disciplina militare. In vero fu molto abile nell'arte militare, spesso guidò i soldati, mai condusse male una guerra per colpa sua, vinse sempre con intelligenza; nell'ambito militare in parte creò delle novità, in parte rese le cose migliori. Infatti egli cambiò le armi della fanteria e con le nuove armi i soldati furono più leggeri. Raddoppiò la lunghezza delle aste, rese le spade più lunghe, modificò il tipo di corazze e le fece di lino al posto del bronzo: così rese i militi più veloci. Condusse una guerra contro i Traci; rimise al potere Seute, alleato degli Ateniesi. Presso Corinto con grandissima serietà condusse le milizie e rese i suoi soldati i più forti di tutti. Con questi soldati annientò l'esercito degli Spartani, cosa che è massimamente celebrata in tutta la Grecia. Di nuovo, in quella guerra mise in fuga tutte le milizie e ricevette illustrissima gloria.
- Letteratura Latina
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