IGINIO UGO TARCHETTI. Tarchetti nasce nel 1839 nella provincia di Alessandria. Si arruola nell’esercito a 18 anni e ne esce a 25, dopo aver vissuto in diverse guarnigioni per tutta Italia. Si stabilisce a Mlano dove pubblica poesie, racconti e romanzi con tematiche originali rispetto alla tradizione italiana: il macabro, il patologico, il soprannaturale. Tra i Racconti fantastici ricordiamo: I fatali, Le leggende del castello nero.Un osso di morto.
IGNO UGO TARCHETTI: FOSCA. Nel romanzo Fosca (1869) Tarchetti intreccia il tema ddel rapporto tra bellezza ed orrore, uniti in una medesima ossessione. Il romanzo rappresenta da questo punto di vista un esemplare della letteratura scapigliata. Il racconto è narrato in prima persona da Giorgio, un giovane ufficiald ell’esercito nel quale possiamo facilmente cogliere un elemento autobiografico. Dopo un congedo trascorso nel detestato paese natìo, il ragazzo si trasferisce a Milano, dove incontra Clara, una donna bellissima e dolce. Non appena la vede, Clara appare giovane e serena, come se il mondo fino ad allora le fosse stato benigno. Giorgio la guarda senza parlare sospeso tra meravigla e dolcezza. Giorgio e Clara da quel momento stringono un legame fortissimo e il loro amore sembra privo di ombre: anzi, la donna pare proprio somigliare alla madre del protagonista, e ciò gli dona ancora più sicurezza. Presto però Giorgio viene richiamato in servizio ed è dunque costretto a lasciare Clara. Arrivato a destinazione, in un piccolo centro, inizia a frequentare la casa del colonnello. Qui conosce una donna orribilmente deturpata dalla sua malattia: Fosca. Nei suoi confronti Giorgio prova una forte repulsione, ma nello stesso tempo una strana attrazione. Fosca è infatti appassionata, intelligente e sensibile. I due trascorrono molto tempo insieme, e grazie alla compagnia di Giorgio Fosca sembra migliorare, mentre il protagonista inizia a deperire. Accetta quindi di andarsene, e va a trovare Fosca per l’ultima volta. I due trascorrono insieme una notte delirante, fatta di grida e di ritrosie provocate dal ribrezzo. Poco dopo Fosca muore e Giorgio si accorge di essersi ammalato della stessa malattia che ha condotto la donna alla morte.
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