Sull'esempio delle chanson de geste francesi, in area germanica viene composta la Canzone dei Nibelunghi (Nibelungenlied), che venne composta nella prima parte del XIII secolo, probabilmente da un nobile laico di Passavia, che aveva raccolto e messo insieme le varie versioni dei canti eroici antichi.
Il poema è scritto in lingua medio alto tedesca ed è suddiviso in 39 canti per un totale di 2379 quartine di versi lunghi a rima baciata.
Trama del Canto dei Nibelunghi
La vicenda del canto dei Nibelunghi ha inizio quando il giovane re Sigfrido, figlio del re della regione del basso Reno, parte per impossessarsi dell'immenso tesoro dei Nibelunghi, una stirpe di nani che vive sotto terra e conosce i segreti della fusione del ferro: nel corso della sua impresa Sigfrido sottrae al nano Alberico un cappuccio magico che lo rende invisibile e gli dà la forza di dodici guerrieri, uccide il drago Fafnir e si bagna nel suo sangue diventando quasi completamente invulnerabile, tranne in un punto tra le scapole dove si è posata una foglia. Conquistato il tesoro dei Nibelunghi, Sigfrido giunge alla corte dei Burgundi (nella città di Worms, lungo il corso del fiume Reno), dove cerca di ottenere la mano di Crimilde, la bella sorella del re Gunther. Per raggiungere il suo scopo promette a Gunther di aiutarlo a conquistare la crudele regina d'Islanda Brunilde, che sottopone i suoi pretendenti a terribili prove di forza e di coraggio.
Durante il torneo Sigfrido si rende invisibile e sconfigge Brunilde, costringendola a sposare Gunther che crede il vero vincitore della sfida. Grazie alla sua impresa anche Sigfrido può sposare Crimilde e tornare con lei nella sua terra. Trascorsi dieci anni, le due coppie si ritrovano, ma nel corso di una violenta lite Crimilde rivela a Brunilde l'inganno che si cela dietro le sue nozze, suscitando in lei un furioso spirito di vendetta. L'odio nei confronti di Sigfrido dilaga e coinvolge anche Gunther, che vuole eliminare l'antico alleato per impadronirsi del suo tesoro; quando il vassallo Hagen scopre il suo punto debole Sigfrido viene ucciso e i due rubano il tesoro dei Nibelunghi, nascondendolo nel letto del fiume Reno. Rimasta vedova, Crimilde accetta di sposare il re degli unni Etzel (Attila) ma non riesce a vendicare la morte del primo marito; dodici anni dopo, in occasione della nascita del primognito, invita i Burgundi alla sua corte e durante i festeggiamenti li fa sterminare tutti.
Solo Hagen e Gunther vengono risparmiati e sono condotti da Crimilde che, dopo aver fatto decapitare il fratello, chiede ad Hagen di svelarle il luogo dove è nascosto il tesoro.
Al suo rifiuto, Crimilde decapita Hagen con la spada di Sigfrido, ma viene uccisa a sua volta da Ildebrando, un maestro d'armi degli Unni indignato dalla crudeltà della donna: la conclusione del poema realizza un'antica profezia secondo cui l'oro dei Nibelunghi è maledetto e procura morte e rovina a chi cerca di possederlo.
Tecnica narrativa del Canto dei Nibelunghi
La tecnica narrativa del poema è tipica del genere epico, anche se a differenza di altre canzoni contemporanee, la saga germanica mette in rilievo una galleria di personaggi complessi, forti e crudeli e vendicativi, a simboleggiare la loro natura barbarica.
- Letteratura Straniera