Magna dis immortalibus gratia habenda est atque huic ipsi Iovi Statori, antiquissimo custodi huius urbis, quod hanc tam taetram, tam horribilem tamque infestam rei publicae pestem totiens effugimus. Quamdiu mihi, consuli designato, Catilina, insidiatus es, non publico me praesidio, sed privata diligentia defendi. Cum, proximis comitiis consularibus, me consulem in Campo et competitores tuos interficere voluisti, compressi conatus tuos nefarios amicorum praesidio et auxilio, nullo tumultu publice concitato; denique, quotienscumque me petisti (= petivisti), per me tibi obstiti, quamquam videbam perniciem meam cum magna calamitate rei publicae esse coniunctam. Nunc iam aperte rem publicam universam petis; templa deorum immortalium, tecta urbis, vitam omnium civium, Italiam totam ad exitium et vastitatem vocas. Quare, quoniam id quod est primum et quod huius imperii proprium est, facere nondum audeo, faciam id quod est ad severitatem lenius, ad communem salutem utilius. Nam si te interfîci iussero, residebit in re publica reliqua coniuratorum manus; sin tu, quod te iamdudum hortor, exieris, exhaurietur ex urbe tuorum comitum magna et perniciosa sentina rei publicae.
Versione tradotta
Bisogna ringraziare gli dei immortali al qui presente Giove Statore, antichissimo custode di questa città, per il fatto che tante volte siamo sfuggiti a questo morbo così terribile, orrendo e ostile. Per tutto il tempo che tu, Catilina, hai teso insidie a me, console designato, mi sono difeso non pubblicamente, ma con lo scrupolo proprio di un privato cittadino. Quando, ora che sono vicini gli ultimi comizi consolari, hai voluto uccidere me console nel Campo Marzio e i tuoi concorrenti, ho schiacciato i tuoi empi tentativi grazie allaiuto e alla difesa degli amici, senza che sia scoppiato alcun disordine pubblico; infine, tutte le volte in cui ti sei scagliato contro di me, mi sono opposto a te da solo, sebbene io vedessi che la mia rovina era legata ad una grande disgrazia per lo stato. Ora assali palesemente lintero stato: i templi degli dei immortali, le case della città, la vita di tutti i cittadini, lItalia tutta chiami alla rovina e alla devastazione. Perciò, dal momento che non oso ancora fare ciò che è primario e proprio e di questa carica, farò ciò che è alquanto leggero quanto a rigore e di più utile per la salvezza comune. Se darò lordine di ucciderti, il resto dei congiurati rimarrà nello stato; ma se, come ti esorto già da ora, te ne andrai, la grande e rovinosa per lo stato stiva dei tuoi compagni sarà svuotata dalla città.
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