Delphinus homini amicum animal est, hominem non expavescit, ut alienum; obviam navigiis venit, adludit, certat etiam, et praeterit vela. Divo Augusto principe, delphinus, Lucrinum lacum invectus, pauperis cuiusdam puerum, in ludum litterarum itantem, qui eum panis fragmentis slliciebat, miro amore dilexit. Quocumque diei tempore, inclamatus a puero, quamvis occultus atque abditus, ex imo advolabat; praebebat ei dorsum, ut ascenderet, ac per lacum ad ludum ferebat; donec, morbo extinto puero, ad consuetum locum ventitans, nec parvum amicum inveniens, ob dolorem ipse quoque expiravit.
Versione tradotta
Il delfino è un animale amico dell'uomo, non ha paura dell'uomo, come estraneo; giunge incontro alle navi, gioca, gareggia anche, e supera le vele. Durante il principato del divino Augusto, un delfino, essendo penetrato nel lago Lucrino, amò con straordinario sentimento un figlio di un povero che, mentre andava a scuola, lo attirava con briciole di pane. In qualsiasi ora del giorno, chiamato dal fanciullo, sebbene nascosto e nelle profondità, risaliva dal fondo; gli porgeva il dorso affinché salisse, e lo portava a scuola attraverso il lago; finché, morto il fanciullo per una malattia, continuando a venire al solito posto, non trovando il piccolo amico, anche egli morì per il dolore.
- Letteratura Latina
- Versioni E-I
- Versioni dai Libri di Esercizi