Il galantuomo supera le disgrazie - Studentville

Il galantuomo supera le disgrazie

“Quare multa bonis viris adversa eveniunt?” Nihil accidere bono viro mali potest: non miscentur contraria. Quemadmodum tot amnes, tantum superne deiectorum imbrium, tanta medicatorum vis fontium non mutant saporem maris, ne remittunt quidem, ita adversarum impetus rerum viri fortis non vertit animum: manet in statu et quidquid evenit in suum colorem trahit; est enim omnibus externis potentior. Nec hoc dico, non sentit illa, sed vincit, et alioqui quietus placidusque contra incurrentia attollitur. Omnia adversa exercitationes putat. Quis autem, vir modo et erectus ad honesta, non est laboris adpetens iusti et ad officia cum periculo promptus? Cui non industrio otium poena est? Athletas videmus, quibus virium cura est, cum fortissimis quibusque confligere et exigere ab iis per quos certamini praeparantur ut totis contra ipsos viribus utantur; caedi se vexarique patiuntur et, si non inueniunt singulos pares, pluribus simul obiciuntur.

Versione tradotta

"Perché agli uomini buoni capitano tante disgrazie?". Ad un uomo buono non può accadere nulla di male: i contrari non si mescolano. Come così tanti fiumi, tante piogge cadute dall'alto, tanta abbondanza di sorgenti curative non alterano la salinità del mare, né la eliminano, così l'impeto delle avversità non cambia l'animo di un uomo forte: rimane nel suo stato e qualunque cosa giunga la tramuta nel suo aspetto; infatti è più potente di tutte le cose esterne. Non dico questo, che non le sente, ma le vince, e quieto e tranquillo in alcune cose, si solleva contro le cose che vengono. Reputa esercitazioni tutte le avversità. Chi poi, uomo e volto alle cose oneste, non aspira a cose giuste e non è pronto a doveri pericolosi? Per chi non operoso l'ozio è una pena? Vediamo gli atleti, che hanno cura delle forze, che lottano con coloro che sono più forti e esigono da quelli da cui sono preparati per la gara, che utilizzino tutte le forze contro di loro; sopportano di essere feriti e colpiti e, se non trovano persone simili, si scontrano contemporaneamente con più di uno.

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