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Schedatura su “Il Gattopardo” · >Autore: Giuseppe Tomasi di Lampedusa · Data di pubblicazione: 1969 · Casa editrice: Universale Economica Feltrinelli Breve Riassunto de “Il Gattopardo” I garibaldini sono sbarcati in Sicilia. C’è fermento nell’isola: la nobiltà ha presentimenti di rovina, la borghesia faccendiera si prepara a appropiarsi delle sue spoglie. Don Fabrizio, principe di Salina, attende la rovina della propria classe e della propria famiglia senza reagire: pur non amando il nuovo, sa che il vecchio non può sopravvivere e non ha voglia di muovere un dito per salvarlo. Anzi, approva in cuor suo il nipote Tancredi, giovanotto spregiudicato, convinto perché tutto rimanga com’è che bisogna che tutto cambi. Lascia che sposi la figlia di un furbo arricchito, Calogero Sedara: Tancredi è povero e per rimanere dalla parte dei dominatori ha bisogno della sua ricca dote. Ma quanto a sé, è un’altra faccenda: all’inviato di Torino che gli offre un seggio al Senato, Don Fabrizio risponde proponendo in sua vece Calogero Sedara. Disincantato di tutto, attende soltanto la morte. La sua casata non gli sopravviverà a lungo. Il Gattopardo è un romanzo psicologico e decadente più che storico. Perché? Non si può definire il Gattopardo un romanzo storico. Infatti, non compare alcun personaggio realmente esistito, e i grandi avvenimenti reali (come l’impresa dei Mille) non compaiono se non in parte nelle parole dei personaggi. In compenso, però, lo sfondo storico è troppo ben descritto per non essere rilevante. Inoltre vi sono elementi del romanzo psicologico, in quanto la maggior parte degli avvenimenti vengono descritti attraverso il punto di vista di Don Fabrizio, utilizzando sia il discorso indiretto (e quindi la focalizzazione zero) sia il discorso indiretto libero (e quindi la focalizzazione interna). Per concludere, si può anche dire che il Gattopardo è un romanzo «decadente», perché la famiglia Salina durante tutto il romanzo va sempre perdendo il suo prestigio, fino a perderlo del tutto dopo la morte del Principe, quando la famiglia rimane in mano alle tre figlie zitelle. E la caduta della famiglia Salina rappresenta la caduta di un intero ceto, e la salita al potere della borghesia. Oltre a questo, è decadente l’idea che il Principe ha della Sicilia e dei Siciliani che esprime durante il dialogo con Chevalley: la Sicilia è destinata a rimanere così com’è, senza che in essa si possano verificare cambiamenti. Il Principe esprime tutta la decadenza che aleggia nel romanzo in una sola frase: «Tutto questo non dovrebbe poter durare; però durerà, sempre; il sempre umano, beninteso, un secolo, due secoli…; e dopo sarà diverso, ma peggiore. Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra» In quante parti è diviso il testo? Fai una breve sintesi di ogni parte. Il testo è diviso in 8 parti, a loro volta suddivisi in vari paragrafi Parte I (Maggio 1860): si comincia con la presentazione di Don Fabrizio e del periodo in cui è ambientato il romanzo. Ci sono i primi indizi di una nobiltà in decadenza e di una borghesia in ascesa. La notizia dello sbarco di Garibaldi arriva al palazzo del Principe e Tancredi, il nipote, capisce che le forze che un tempo dominavano la vita devono adeguarsi al nuovo corso politico e sociale, se vogliono evitare gli esiti rivoluzionari. Bisogna insomma cambiare le apparenze per lasciare immutati i rapporti di «sfruttamento» tra padrone e servo, oppure «se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi». Parte II (Agosto 1860): Don Fabrizio e la famiglia Salina si recano a Donnafugata, residenza estiva del Principe. All’arrivo la famiglia Salina è accolta da tutto il paese; prima di entrare in casa, come di consueto, la famiglia partecipa alla messa nella chiesa locale. Dopo il lungo viaggio Don Fabrizio dà un grande ricevimento in (segue nel file da scaricare)
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