Quintiliano, nell’Insitutio oratoria, afferma la superiorità della scuola pubblica su quella privata. Per lui, infatti, si raggiungevano migliori risultati con la collettività, tipica delle scuole pubbliche, e non con l’individualità, tipica delle scuole private. Quintiliano affermava l’importanza del bambino di stare insieme ai suoi coetanei. Infatti, stando a contatto con gli altri, il bambino era più stimolato ad apprendere per conseguire risultati sempre più soddisfacenti. Stando insieme, si creava una sorta di competizione intellettuale in cui il più bravo veniva premiato. Era addirittura redatta ogni mese una graduatoria che poneva al primo posto chi aveva ottenuto i risultati migliori. Chi aveva il primato, dunque, cercava di non farselo togliere dagli altri e, di conseguenza, si applicava di più negli studi. La scuola pubblica era, quindi, anche un ambiente in cui il bambino imparava ad avere rapporti interumani, stando insieme agli altri. La scuola pubblica, dunque, costituiva la vera formazione del futuro oratore.
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