Il leone e il topo - Studentville

Il leone e il topo

Interdum auxilium humilium etiam potentibus utile est. Leones ingentia animalia sunt et robustas vires habent: tamen olim forti et grandi leoni utlis fuit silvester et humilis mus. Nam, dum leo in silvestribus locis dormit, timida bestiola levi pede nasum ferae incaute offendit et leonis suavem quietem turbat. Statim surgit animalium rex et muris pedem rapacidus unguibus apprehendit. Tunc bestiola supplex misericordiam adversarii implorat: “Si misericors et placabili eris et meam vitam incolumem servabis, gratiam sempiternam clementi misericordiae tuae habebo”. Subridit leo; muris tamen supplici preci obtemperat et pedem bestiolae dimittit. Post breve tempus leo in laqueos venatorum incidit et nemus terribilibus vocibus implet. Ubi atrocia lamenta ferae audit parvus mus, prioris beneficii memor, veloci pede accurrit. Miseri leonis discrimen videt, celeriter parvulis sed acribus dentibus laqueorum inextricabile nodos rodit et veterem benefactorem suum liberat.

Versione tradotta

A volte l'aiuto dei più umili è utile anche ai più potenti. I leoni sono animali ingenti e hanno robuste forze: tuttavia una volta ad un forte e grande leone fu utile un topolino rustico e umile. Infatti, mentre un leone dorme in luoghi silvestri, una timida bestiola con il piccolo piede percuote incautamente il naso della fiera e turba la dolce quiete del leone. Subito il re degli animali si alza e prende con le rapaci unghie il piede del topo. Allora la bestiola supplice implora la misericordia dell'avversario: "se sarai misericordioso e placabile e conserverai incolume la mia vita, avrò una eterna grazia della tua misericordia". Sorrise il leone; tuttavia ottempera alla preghiera del supplice topo e lascia il piede della bestiola. Dopo un po' di tempo il leone si imbatte nelle trappole dei cacciatori e riempie il bosco di terribili urla. Quando il piccolo topo sente gli atroci lamenti della fiera, memore del precedente beneficio, corre con piede veloce. Vede la difficoltà del povero leone, velocemente con il piccoli e aguzzi denti rosicchia i nodi non districabili delle trappole e libera il suo vecchio benefattore.

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