Dum leo in silva dormit,quidam musculi petulantes circa eum ludebant.Cum unus ex eis imprudenter ad leonem adiisset atque in eius caput saliisset,leo e somno excitatus musculum unguibus arripuit et iam eum voraturus erat,cum misera bestiola,flebiliter gemens,leonem imploravit:<>.
Risit leo et respondit:<>.Post paucos dies evenit ut leo,qui per silvam ut praedam quaereret incaute ambulabat,in venatorum laqueis incideret:frustra se liberare temptans,tantum rugiebat ut musculus,leonis voce audita ,propte accurrerit auxilium ei laturus;nam acutis dentibus laqueos rosit comminuitque donec leo liber fuit.Itaque fortis leo a debili mus**** servatus iustum misericordiae suae praemium accepit.
Versione tradotta
Mentre un leone dormiva nel bosco, alcuni topolini insolenti giocavano attorno a lui. Uno di loro imprudentemente si avvicinò al leone e balzò sulla sua testa,recandogli fastidio.Il leone destato dal sonno subito afferrò con le unghia il topolino ed era già sul punto di divorarlo,quando la povera bestiola,gemendo flebilmente,implorò il leone:"Signore, non divorarmi ! Io ti chiedo la grazia e ti sarò sempre grato per la tua clemenza! Il leone rise e rispose: O stupido, sei tanto piccolo e debole che non vali a fare niente quindi ti risparmierò. Vattene e non darmi più fastidio. Dopo pochi giorni il leone,che vagava incautamente per il bosco per cercare una preda,cadde in trappole di cacciatori;tentando di liberarsi,ruggiva così tanto che il topolino,sentita da lontano la voce del leone,subito accorse per portargli aiuto.Infatti giunse alle trappole e con gli aguzzi denti le rosicchiò e le ruppe finchè il leone fu libero.Pertanto il forte leone salvato da un debole topolino ricevette la giusta ricompensa della sua compassione.
- Letteratura Latina
- Expedite
- Versioni dai Libri di Esercizi