fabella de passero et lepore nos monet ne miseros stulte irridamus.olim passer leporem,ab aquila captum,verbis contumeliosis obiurgabat:”ubi est illa tua pernicitas?ubi sunt celerrimi pedes tui?nunc questus tui vani sunt”.sed dum haec dicit,accipiter repente eum arripit atque in nidum suum aufert.tum lepus semianimis dixisse fertur:”laetus pereo ,quia tu ,qui nuper securus irridebas mala mea,nunc eadem querela fatum tuum deploras.
Versione tradotta
La favola sul passero e sulla lepre ci ammonisce a non deridere stupidamente i miseri. Una volta un passero riempiva di parole offensive una lepre, presa da un'aquila: dove è quella tua (pernicitas)? dove sono i tuoi piedi veloci? Ora le tue lamentele sono vane. Ma mentre dice queste cose, un nibbio all'improvviso lo rapisce e lo porta al suo nido. Allora la lepre semianime si dice che abbia detto: muoio lieto perchè tu, che prima sicuro deridevi i miei mali, ora deplori con lo stesso lamento la sua sorte.
- Letteratura Latina
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- Versioni dai Libri di Esercizi