Veneris, pulcherrimae omnium dearum, maritus erat Vulcanus, turpissimus omnium deorum, Iovis et Iunonis filius. Is propter deformitatem a Iove de caelo deiectus in insulam Lemnum delapsus est, quo casu claudus factus dicitur. Erat autem deus ignis ac fabrorum ferrariorum; nec in Lemno solum, sed etiam sub Aetna monte et in Aeoliis insulis habere officinas dicebatur. Ministri eius erat Cyclopes gigantes, unum modo oculum media fronte habentes, qui Iovi fulmina fabricari putabantur.
Versione tradotta
Vulcano, il più brutto di tutti gli dei, figlio di Giove e Giunone, era marito di Venere, la più bella di tutte le dee. Egli a causa della bruttezza, cacciato dal cielo da Giove, precipitò sull'isola di Lemno, dove si dice che per la caduta divenne zoppo. D'altra parte era il dio del fuoco e dei fabbri ferrai; si diceva che avesse officine non solo a Lemno, ma anche sotto il monte Etna e nelle isole Eolie. I suoi operai erano i giganti Ciclopi, che avevano un solo occhio in mezzo alla fronte, i quali si diceva fabbricassero i fulmini di Giove.
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