Pericles, vir egregia indole et acri ingenio praeditus, Atheniensium rem publicam complures annos administravit. Domi militiaeque prudens administrator ac rei militaris peritus, Athenarum opes auxit semperque rei publicae bonum curavit: ideo rerum scriptores Periclis dominatum populare imperium dixerunt. Athenis tunc vigebat libertas: imperium penes populum erat, divitiarumque cupiditas nondum civium animos invaserat. Athenienses in collem prope Acropolim conveniebant, ubi leges statuebant. Etiam iudices ex civibus eligebant; reus causam dicebat, deinde iudices tesseram aeneam in vase collocabant civemque damnabant aut absolvebant. Pericles igitur civium libertati numquam obstitit, immo iusta populi postulata semper audivit, quamobrem civitatis fama et potentia magis in dies crevit. Leti die propinqui et amici, Pericli moribundo adstantes, victorias et tropaea numerabant; Pericles autem amicorum sermones interpellans: “Sed verum et summum tropaeum”, inquit, “est quod nullus propter me cvium vestem lugubrem sumpsit”.
Versione tradotta
Pericle, uomo di egregia indole e dotato di acre ingegno, amministrò per molti anni lo stato. Prudente amministratore in pace e in guerra e esperto di arte militare, innalzò le opere degli Ateniesi e sempre curò il bene dello stato: così gli storici dissero che la tirannide di Pericle dominava l'impero. Ad Atene ora vigeva la libertà : l'impero era nelle mani del popolo, e il desiderio di ricchezze aveva invaso oltremodo gli animi dei cittadini. Gli Ateniesi si radunarono nel colle vicino l'Acropoli, dove stabilivano le leggi.Anche i giudici sceglievano tra i cittadini, il colpevole diceva la causa, infine i giudici collocavano in un vaso una tessera di bronzo e condannavano il cittadino o lo assolvevano. Pericle dunque non si oppose alla libertà dei cittadini, anzi ascoltava sempre le giuste richieste del popolo, perciò la fama della città e la potenza crebbe di giorno in giorno. Un giorno i parenti e gli amici, stando avanti al moribondo Pericle, numeravano le vittorie e i trifei, Pericle tuttavia chiedendo i discorsi degli amici disse:" Ma il vero e più grande trofeo è quello che nessuno dei cittadini veste a causa mia la veste funebre".
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