Il problema delle origini del romanzo greco è stato un tema dibattuto dai critici moderni. Molteplici sono state le tesi proposte. La tesi classica, e per un periodo la più accreditata, è avanzata dallo studioso Rohde che ritiene il romanzo risultato della fusione, avvenuta nell’età della Seconda Sofistica (30 a. C. – 529 d. C.), tra i racconti di viaggi, d’avventura e quelli eroici. La seconda tesi, invece, è quella di Levagnini che ritiene il romanzo una rielaborazione, effettuata in ambito storiografico, di leggende locali. Caratteristica è, invece, la tesi di Kerényi che vedeva un parallelismo tra la coppia divina del tipo Iside/Osiride e la coppia di amanti, protagonisti tipici dello schema del romanzo erotico – avventuroso. In particolare, egli evidenzia che il distacco – ricongiungimento dei due amanti allude alla morte del dio e alle dolorose prove della sua amata per riportarlo in vita.
Giangrande, infine, ritiene che il romanzo greco derivi dalla parafrasi in prosa delle elegie erotiche alessandrine, eseguite come esercitazioni nelle scuole di retorica. Diversi sono i modelli del romanzo greco: l’Odissea per lo schema, la Commedia Nuova per alcuni “tipi” di personaggi, la fabula Milesia per la cornice introduttiva, la poesia di Teocrito ed Apollonio Rodio per la forma del monologo interiore.
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